A Gorizia abbattuti i due olmi siberiani per fare spazio alla ciclabile

GORIZIA Alla fine hanno prevalso le ragioni del progetto, la pista ciclabile avanza e i due vecchi olmi siberiani di via dei Cordaioli non ci sono più. Sono stati, per settimane se non mesi, al centro del dibattito e delle polemiche tra progettisti, amministrazione comunale e ambientalisti, determinati questi ultimi a salvare le piante proponendo soluzioni alternative: ieri è arrivato invece l’ultimo capitolo della vicenda, con gli alberi che sono stati tagliati per consentire il passaggio del tracciato della ciclabile prevista dal progetto del Gect Go, che – seppur ancora abbozzato e non definitivamente asfaltato – è già ben visibile a fianco della strada.

Corre, la pista, nel tratto di verde presente tra via Cordaioli e la scarpata che scende ripida fino all’Isonzo, ma quasi giunti all’intersezione con via Brigata Pavia, viale Colombo e la discesa che porta alla passerella sull’Isonzo, questa striscia di era si restringe ed è occupata (o per meglio dire lo era) dai fusti dei due grandi olmi siberiani la cui età è stimata in circa 70 anni. Inevitabile il loro abbattimento, secondo i progettisti, volendo garantire la continuità della pista ciclabile in sede sicura, separata dalla strada, anche se gli ambientalisti che si opponevano al provvedimento avevano proposto delle soluzioni alternative. Tra queste, il restringimento della pista ciclabile, con l’introduzione di un breve senso unico alternato, un nuovo tracciato che prevedesse l’aggiramento degli alberi o ancora semplicemente la momentanea interruzione della pista. Ma questa è ormai storia, perché gli alberi sono stati tagliati, e i lavori per la ciclabile proseguono, per il rammarico di chi (come l’ex consigliera comunale d’opposizione Alessandra Zanella) commenta laconica e amara «con tutte le soluzioni alternative che c’erano, si è deciso così ugualmente».

Intanto sulla situazione di via dei Cordaioli interviene anche Legambiente, avvertendo con preoccupazione che la pista ciclabile «appare realizzata senza tenere in debita considerazione la presenza degli alberi», e che «gli scavi eseguiti per la realizzazione della pista hanno ulteriormente compromesso l’apparato radicale degli olmi». Nei giorni scorsi gli ambientalisti hanno incontrato l’assessore all’Ambiente Francesco Del Sordi e i suoi uffici, dimostrando apprezzamento tra l’altro per gli impegni presi «in merito all’applicazione immediata del principio di compensazione (al 120%) degli alberi che risulterà necessario abbattere, e all’adozione del regolamento comunale del verde».