La colazione alle 16, frico a cena, il relax a Villa Luppis: le 48 ore di Johnny Depp in Friuli Venezia Giulia
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L’arrivo nel cuore della notte, le colazioni alle 16 e la piscina vicino agli altri ospiti
PORDENONE. «Questo è il mio posto magico, il mio paradiso. Un giorno ci tornerò». Parole di Johnny Depp, rivolte al personale di Villa Luppis, a Rivarotta di Pasiano di Pordenone, dove in gran segreto lo Jack Sparrow rubacuori ha soggiornato due giorni.
Consegna del silenzio rispettata da parte della titolare, Stefania Dorigo Ricci Luppis, con l’aiuto di personale e clienti, fino ai saluti, nel tardo pomeriggio di mercoledì.
Johnny Depp è arrivato a Villa Luppis già nella notte fra lunedì 18 e martedì 19 luglio, subito dopo aver suonato a Gardone Riviera. Con lui Jeff Beck e gli uomini della scorta. Diciotto camere singole prenotate, nel riserbo più totale.
Poco dopo le 3 di notte l’artista, reduce dal bagno di folla del Vittoriale, ha trovato ad attenderlo i dipendenti della struttura. Accoglienza nel parcheggio posteriore, lontano da eventuali sguardi indiscreti. Della comitiva facevano parte Jeff Beck, guardie del corpo e altri dipendenti dell’attore.
Depp è rimasto incantato dal luogo, il giardino, la villa, le fontane e ha voluto osservare da vicino la prestigiosissima collezione di orologi, presenti qui da secoli. A sorpresa, era già informato sulla storia di questo gioiello architettonico. «Una persona di grande cultura, che si è documentata prima di soggiornare – ha confermato la titolare Stefania Dorigo Ricci Luppis -. Un artista che si è comportato in maniera deliziosa con i suoi dipendenti e con i nostri. Ci hanno avvertito del loro arrivo solo due giorni prima, ma la preparazione per l’accoglienza è stata molto meticolosa. Non volevamo sbagliare nulla».
Dorigo Ricci Luppis, la figlia e i dipendenti hanno contattato altre strutture ricettive in cui Deep aveva precedentemente soggiornato in Italia e si sono informati sulle sue abitudini. «Sapevamo che arrivava in camera e si chiudeva dentro fino all’orario d’uscita per l’esibizione, ma qui a Villa Luppis è andata diversamente. È rimasto incantato dal borgo, dal giardino, dalla barchessa, dalla piscina. Già all’arrivo ha girato per le stanze dell’albergo ristorante».
La struttura un tempo era la dimora dei diplomatici Luppis che, a loro volta, acquistarono il complesso residenziale dai comboniani. «Villa Luppis – ha raccontato Stefania – nacque nel 1600, quando si decise di tagliare gli alberi: prima si estendeva fino a qui il Bosco del Cansiglio. Mio marito, ultimo discendente dei diplomatici Luppis, nel 1989 trasformò questo posto in un albergo ristorante».
Ma torniamo al Nostro. Martedì Depp ha dormito fino a tardi. Alle 16 ha chiesto colazione, facendosi servire in camera caffè americano e una caraffa di succo di frutta. Niente cibo. Poi si è vestito, è sceso e si è intrattenuto con i dipendenti e i proprietari. Osservate le statue, le fontane e il giardino della villa, si è rilassato a bordo piscina con i compagni di viaggio, separato alla vista degli altri ospiti dalle guardie del corpo. I bambini lì intorno, nel frattempo, giocavano divertiti e al momento di chiudere la piscina Depp, che vi è rimasto, ha chiesto al personale che potessero restare anche le altre persone. Solo alcuni lo hanno riconosciuto, ma non gli si sono avvicinati.
Poi, contrariamente alle abitudini negli altri hotel, l’attore ha voluto cenare, attratto dai prodotti locali. A dispetto della stagione, Depp ha scelto il frico. Quello di Villa Luppis è molto delicato, adattato al periodo e con poco, pochissimo olio, il formaggio lavorato sul fuoco, prosciutto San Daniele molto sottile ed erbette. L’attore ha gradito, è rimasto a parlare con Beck e gli altri compagni di viaggio ed è tornato in camera.
Il giorno dopo, mercoledì, ha chiesto la colazione nuovamente alle 16. Stesso menù, si è preparato, ha salutato affettuosamente i dipendenti della struttura, la figlia di Stefania, Beatrice Ricci Luppis, e la titolare. Si è concesso solo una foto, con Beatrice, e ha firmato un paio di autografi. Poi il Pirata è salpato, verso il palco del San Valentino, dove è continuta la magia, con il plettro regalato a un suo fan. Non prima della promessa di tornare. Se doveva essere un esame, Villa Luppis e la provincia di Pordenone lo hanno superato alla grande. —