Sesa, stipendio maggiorato ai vertici della partecipata
ESTE. I vertici di Sesa avranno uno stipendio maggiorato: per gli amministratori delegati scattano gli aumenti e per alcuni lo stipendio è addirittura triplicato. L’azienda partecipata comunale che si occupa di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, oltre che della gestione di una centrale a biogas, negli ultimi anni ha conosciuto un aumento di produttività e di fatturato che ha portato ad un adeguamento degli stipendi. Un aumento, però, che non toccherà le buste paghe degli oltre 500 dipendenti, ma solo quelle dei vertici Sesa.
La maggiorazione è stata decisa in due passaggi: lo scorso gennaio infatti durante l’assemblea annuale dei soci era stata fatta aumentare la paga dell’amministratore delegato Massimo Melato che da 40 mila euro l’anno era passato a percepire 56 mila euro lordi.
L’aumento più corposo invece è andato a Dino Stocco, consigliere delegato, che ha visto il suo stipendio triplicarsi e passare da 16 mila euro a 49 mila euro annui.
A completare gli adeguamenti ci ha pensato l’assemblea del 31 maggio, che ha visto lievitare la retribuzione dei consiglieri Laura Peruffo e Federico Costantin da 16 mila a 22 mila euro, mentre il compenso annuo della presidente Silvia Ruzzon è passato da 21 mila euro a 29 mila.
Decisioni aziendali conformi alla legge, queste, che però non sono andate giù alla consigliera di opposizione Roberta Gallana, che durante la sua amministrazione aveva invece ridotto del 40% gli emolumenti dei vertici pubblici dell’azienda partecipata.
«La città è disgustata dalla scelta irresponsabile di aumentare del 40% gli emolumenti dei politici presenti nel Cda di Sesa, in un momento in cui i cittadini e le famiglie sono in difficoltà per il caro vita» chiosa Gallana «È un periodo storico estremamente delicato per la crisi economica-pandemica e l’amministrazione comunale gestisce la cosa pubblica in modo personalistico e sconsiderato».
«Oltre all’aumento ai consiglieri con deleghe della parte privata, hanno aumentato gli emolumenti anche ai consiglieri politici del socio pubblico e ancor di più ci hanno lasciato di stucco le motivazioni inconsistenti e pretestuose del sindaco che si arrampicava sugli specchi per giustificare una scelta irresponsabile e gravissima», conclude la consigliera.
A ribadire le motivazioni della scelta dell’aumento è il primo cittadino Matteo Pajola: «Si tratta di una decisione interna alla società che fattura 125 milioni di euro: dopo il cambiamento del Cda hanno deciso di adeguare gli emolumenti entro i termini della legge» sottolinea il sindaco «Sono importi congrui al lavoro che devono svolgere e sotto la media delle altre società pubbliche. Gli amministratori hanno delle grandi responsabilità oltre ad avere anche delle adeguate competenze che vanno ricompensate di conseguenza», conclude Pajola.
Nessuna replica invece dal Cda e dalla presidente di Sesa, che hanno preferito non commentare la vicenda.