Sei anni e centinaia di appostamenti per raccontare le meraviglie del lago
MANTOVA. Un tarabusino con la preda nel becco, lo sguardo vivido dell’uccello cacciatore, i colori della sua livrea e quelli argentati del pesciolino che sarà il suo pasto, le goccioline d’acqua tutt’intorno. A nessun visitatore “comune” può capitare di vedere così da vicino una scena come questa o molte altre che, invece, pazienti appostamenti e un capace teleobiettivo possono catturare. È una delle immagini raccolte nel volume Fra acqua e aria. Incontri nel Parco del Mincio che offre una selezione di immagini scattate sul lago Superiore e nelle Valli del Mincio nell'arco di sei anni, dal 2015 al 2021, da due appassionati fotografi mantovani, Gian Antonio Zapparoli e Stefano Melara, testi dell’ornitologo Luca Bagni, e che viene presentato domenica 31 luglio a La Zanzara (ore 18.30), evento nel programma della “Festa del loto”.
È un mondo che è sotto gli occhi di tutti ma che si svela nei suoi importanti particolari, critici o di pregio, solo a chi frequenta i laghi e il Parco con un approccio naturalistico (gli studiosi, i naturalisti, i fotografi) o ai turisti guidati da barcaioli e esperti e che aiutano a mostrare la biodiversità di casa.
Per tutti gli altri no, l’attrazione è il fiore di loto, lo sono i cigni e poco altro che si offre a una vista distratta. Un gap che i due autori cercano di compensare: «Con questo libro - spiegano - e grazie ai mezzi tecnici a disposizione, vogliamo diffondere il bello che la natura offre, in modo che questa possa essere maggiormente conosciuta, apprezzata e protetta, come accade per le opere d'arte. Senza pretese didattiche o scientifiche, solo di mostrare ciò che ci circonda, a due passi da casa». La selezione di circa 100 foto stampate in grande formato dalla Cierre edizioni è una sintesi di un lavoro durato centinaia di uscite e lunghi appostamenti, all’alba o di notte, col freddo o in estate, dai due appassionati: funzionario di banca Melara, chimico Zapparoli, di scatti in archivio ne hanno migliaia e per loro la fotografia è una passione e la scelta del lago Superiore e Valli come set preferito è spiegata così: «Per due ragioni, la prima - spiega Zapparoli - è che è un posto bellissimo, la seconda è che essendo vicino ci permette uscite frequenti. Poter condividere con gli altri ciò che vediamo era il nostro sogno e con questo libro l’abbiamo realizzato».
Barca a fondo piatto e motore elettrico per addentrarsi nelle lanche e non far rumore, i due fotografi hanno trascorso ore e ore nell’habitat lacustre, che è una meraviglia con qualche ombra: «Basta allontanarsi 100 metri dalla rive e addentrarsi nei canneti e sei immerso in un altro mondo. Ultimamente però la vegetazione esotica si è fatta troppo invadente, la Ludwigia impedisce di entrare con la barca negli ex giochi di caccia» commenta Zapparoli. Falco pescatore, svasso, sgarza ciuffetto, airone rosso, gruccione dai mille colori, stormi di migratori: la natura di casa si sfoglia pagina dopo pagina.