A Trieste la motonave “Adriatica” riprende il mare dopo aver riparato l’avaria
TRIESTE E la chiamano estate ... La canzone “cult” di Bruno Martino è il sottofondo che accompagna l’impegnativa stagione di Pier Filippo Vidali, l’armatore veneziano che con “Adriatica” dovrebbe assicurare il servizio marittimo Trieste-Grado.
Ma in dieci giorni ha collezionato tre avarie: iniettore, manicotto, collettore. Una sfortunata triade che ha fatto saltare numerose corse. Naturalmente, se la fortuna è cieca la sfortuna ci vede benissimo, e allora, essendo il motore un Iveco Ftp 500 cavalli turbo diesel realizzato a Torino, i pezzi di ricambio debbono arrivare dal capoluogo piemontese fino a Porto Marghera, poi da Porto Marghera a Trieste.
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Non è finita, perchè bisogna che il motore funzioni e che i tecnici del Rina lo accertino. Tra una cosa e l’altra, evapora perlomeno una giornata e mezzo di lavoro.
Sulla motonave - secondo l’imprenditore lagunare - si accaniscono due problemi, distinti e convergenti: il bando di gara non prevede un’unità di riserva per i casi difficili come questi, per cui l’unica soluzione praticabile è aggiustare la barca. Il secondo tema riguarda il caldo anomalo ed eccessivo che - a giudizio di Vidali - «sforza il motore, provocando queste frequenti patologie». «A giugno siamo andati bene, solo qualche corsa saltata per il meteo - prosegue - a luglio invece la defaillance meccanica». «Non siamo gli unici a soffrirne - prosegue - a Venezia conosco numerose situazioni di disagio. Comunque “Adriatica” resta un battello di buona qualità, che - per intenderci - abbiamo pagato 1,5 milioni». E cambiare la barca? «Adesso è impossibile - risponde Vidali - si valuterà a fine stagione».
Nel tardo pomeriggio di ieri “Adriatica” è salpata dalla banchina nord del Molo IV per verificare se il trattamento, cui è stata sottoposta dai tecnici giunti da Marghera, ha dato i frutti sperati e se quindi la motonave è disposta a partire alla volta dell’Isola d’oro. Il trapianto del collettore è riuscito e “Adriatica”, calibrata per trasportare fino a 180 passeggeri, e potrà ripartire stamane con il primo viaggio alle ore 8 dal molo Audace. A bordo quattro uomini di equipaggio, velocità fino a 15 nodi.
Le notizie delle continue avarie hanno risalito le scale dei palazzi. Graziano Pizzimenti, assessore regionale ai Trasporti, segue la vicenda con preoccupata discrezione. «Martedì della prossima settimana - preannuncia - incontrerò i vertici della goriziana Apt, che gestisce la linea e che ha bandito l’appalto. Vedremo quali soluzioni saranno percorribili, per evitare che il ripetersi di questi inconvenienti tecnici non pregiudichi l’immagine turistica della regione. Ho bisogno di avere una prospettiva della situazione, non a singhiozzo».
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