Jesolo. Ecco il covo degli spacciatori. tra silenzio, rovine e desolazione
JESOLO. L’ultimo blitz della polizia, giovedì mattina, non ha svelato giacigli o altri segni di bivacco. Ormai anche i senzatetto e gli occupanti abusivi, sentita l’aria che tita, hanno abbandonato l’ex hotel Nuovo Express di via Gorizia, incubo dei residenti e operatori del turismo nella zona ovest del lido.
Quando si parla di spacciatori e ladri a Jesolo, tutti indicano con il dito accusatore l’ex hotel ormai cadente, devastato dagli incendi e in preda all’inevitabile declino. Perché nonostante le alte recinzioni imposte alla proprietà, passata a un fondo che investe nel turismo e vi realizzerà un residence, ancora i vicini sostengono che si intravedono disperati scavalcare di notte per andare a dormire o la mattina presto per allontanarsi o non destare sospetti.
Sono i “clienti” di questa struttura in piedi per miracolo. All’interno l’atmosfera è spettrale. Sembra di assistere a quello che rimane dopo un bombardamento.
I terrazzini con gli specchi sono sempre in un discreto stato, ma entrando all’interno ormai completamente svuotato di quasi tutto ci sono solamente bottiglie, taniche, addirittura stendini.
Gli uccelli che nidificano si alzano in volo, unica forma di vita in questo silenzio surreale. Un tempo erano i turisti ad animarlo, poi sono arrivati i balordi di ogni risma a prenderne possesso quando è cessata l’attività.
Adesso solo silenzio e desolazione tra le mura rimaste in piedi, simulacro di un albergo che non esiste più.
Ha chiuso all’incirca tre anni fa cessando definitivamente l’attività di accoglienza dei turisti che negli ultimi tempi aveva anche creato dei problemi in quanto a frequentazioni sempre più ambigue. Non è stato subito recintato. Solo un paio d’anni fa la proprietà ha tentato di sbarrare le finestre con inferriate che hanno avuto scarso successo.
Nel 2022, a gennaio, un grosso incendio lo ha distrutto nella ex sala da pranzo, seguito a un altro incendio divampato solo pochi mesi prima, a ottobre. Dopo l’ultimo rogo sono state installate le recinzioni più robuste e alte che oggi lo cingono come un fortilizio non proprio impenetrabile. Da allora i residenti sono preoccupati e anche chi gestisce attività legate al turismo non dormono sonni tranquilli.
La signora Roberta, che lavora poco distante, ha segnalato che poco tempo fa qualcuno aveva collegato persino i cavi elettrici all’esterno per garantire la corrente a chi dimorava all’interno. C’è chi racconta che erano riusciti a guardare la Tv.
Martino Sacilotto e altre guardie giurate che operano i controlli nella zona hanno detto di aver visto anche di recente degli uomini scavalcare la robusta recinzione, trovando in zona biciclette rubate e nascoste qui in via Gorizia nell’ex hotel.
Forse il Nuovo Express è ancora punto di riferimento per qualche balordo in cerca di un posto dove dormire, non certo per spacciatori di un certo calibro come quelli coinvolti nella sparatoria di via Verdi al Crazy Cocktails.
L’ultimo controllo congiunto della polizia locale e della polizia di Stato non ha comunque rivelato accessi di soggetti non autorizzati. L’ex hotel era di proprietà della famiglia jesolana Vanin. È stato uno degli hotel più amati dai giovani oltre che le famiglie prima di iniziare un lento decadimento e aprirsi a frequentazioni ambigue. E ha ospitato anche locali notturni, discoteche per i giovani, addirittura un locale scambista che poi era stato chiuso.
La proprietà è passata dunque a sette eredi che si sono dovuti accordare con i soliti problemi che insorgono in questi casi. Un’eredità difficile da gestire, fino a quando è stato ceduto a un fondo e ora rientra nella variante urbanistica numero 3, destinata a ridisegnare questa zona del lido ovest per un vero rilancio a livello turistico e residenziale. Al suo posto è previsto un residence, con appartamenti e tutti i comfort richiesti oggi. Solo quando sarà realizzato definitivamente, tra due o tre anni almeno, il Nuovo Express sarà finalmente solo un ricordo.