Il Gran Premio di Ungheria è un grande classico dell'estate dei motori, da sempre l'ultima tappa prima delle vacanze estive di piloti e scuderie. Sarà così anche quest'anno, dato che dopo l'impegno all'Hungaroring la Formula 1 si prenderà quasi un mese di pausa, dandosi appuntamento in Belgio nel weekend del 26-28 agosto. Il Mondiale ha scollinato, e dopo il gran premio di Francia sono meno le gare da disputare (10) di quelle già disputate (12).
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Max Verstappen è saldamente in testa dopo il successo a Le Castellet, in cui è stato determinante l'errore di Leclerc, che adesso deve recuperare ben 63 punti in classifica all'olandese. «We believe in you», gli ha scritto la Ferrari in un post su Instagram, concetto ribadito dal team principal Binotto, che ha lanciato la sfida per quella che sarebbe una delle più clamorose imprese sportive di tutti i tempi, vincere le ultime 10 gare per conquistare un Mondiale che adesso sembra così lontano.
E da lì riparte la Ferrari, con una macchina veloce e capace di adattarsi a tutti i circuiti, un pilota dal talento immenso (Leclerc) e un altro in forma strepitosa (Sainz), che proveranno a centrare una doppietta per andare in vacanza con l'animo più sereno e tanta convinzione in più.
La vigilia della gara, però, è stata caratterizzata anche da un'altra notizia clamorosa, quella del ritiro a fine stagione annunciato da Sebastian Vettel. Una decisione che ha colto tutti di sorpresa, la voglia di normalità e di famiglia dopo tanti anni passati dentro un abitacolo in giro per il mondo. E, nel primo giorno al circuito, telecamere e taccuini erano tutti per lui, così come i post sui social da parte degli altri piloti, che sanno di perdere un compagno d'avventura forte e carismatico.
Un classico del Mondiale
Il Gran Premio di Ungheria venne disputato per la prima volta nel 1936 all'interno del parco Népliget di Budapest, quando a vincere fu Tazio Nuvolari con l'Alfa Romeo. Ufficialmente, però, è entrato nel calendario della Formula 1 nel 1986 (prima competizione ufficiale disputata in un paese del blocco comunista) e da allora non ne è più uscito: 36 edizioni, tutte disputate all’Hungaroring e sempre in piena estate.
Qualifiche spesso decisive
La forma del tracciato è piuttosto tortuosa, tanto che il circuito ungherese è chiamato «una Monaco senza muretti», dove lo spettacolo rischia di ridursi alla prima curva dopo lo spegnimento dei semafori. Ecco perché, proprio come a Montecarlo, la qualifica risulta spesso determinante, dal momento che chi parte in pole position o in prima fila ha la possibilità di infilarsi per primo alla prima curva e scappare via, facendo il vuoto nei confronti di chi insegue. La prima curva, secca verso destra, è di fatto l'unico punto dove si può superare alla fine del rettilineo, uno dei due punti di utilizzo del DRS che quindi diventa teatro di sorpassi ma anche di incidenti. I più audaci, invece, sfruttano quella curva per preparare il sorpasso in quella successiva, incrociando la traiettoria con chi precede per sfruttare la maggiore trazione e la successiva piega a sinistra verso un altro tratto dritto.
Dal 2003 sono state fatte diverse modifiche, allungando il rettilineo principale e rendendo più stretta la prima curva, ma anche modificando la terz'ultima aumentandone il tempo di frenata, con lo scopo di creare situazioni potenzialmente favorevoli per un sorpasso in staccata, sempre molto difficile ma non impossibile.
Ferrari, le vittorie da ricordare
L'Hungagoring è spesso stato terra di vittorie iconiche per la Ferrari. La prima, forse la più grande impresa sul circuito magiaro, è datata 1989 con Nigel Mansell, con il leone inglese capace di rimontare dal dodicesimo posto in griglia fino alla vittoria, grazie a una serie di sorpassi spregiudicati e coraggiosi (Mansell superò anche due vetture in un solo colpo, e una delle due era una Lotus guidata da un certo Ayrton Senna...) che mandarono in delirio i tifosi.
Nel 2001 arrivò la prima doppietta ungherese, con Schumacher primo e Barrichello secondo, una vittoria che regalò a Schumi il suo quarto titolo mondiale con quattro gare d’anticipo. Altrettanto memorabile il successo di Vettel nel 2017, con il pilota tedesco costretto a guidare con il volante...storto!
Anche in rettilineo, infatti, con il volante in posizione normale la sua Ferrari andava verso destra, e lui per bilanciare doveva tenerlo girato dalla parte opposta, dovendo ripetere la stessa operazione a ogni curva mentre da dietro gli avversari stavano rimontando su di lui. Un supplizio, ma anche grazie alla protezione di Raikkonen alle sue spalle, Vettel riuscì a vincere e la Ferrari a festeggiare un'altra doppietta.
Hungaroring indimenticabile anche per un ex ferrarista come Fernando Alonso, che però nell'edizione del 2003 guidava la Benetton: lo spagnolo vinse la sua prima corsa in carriera, diventando il più giovane vincitore in assoluto di un Gran Premio ad appena 22 anni e 26 giorni, record in seguito battuto da Vettel, Verstappen (attuale detentore del record assoluto) e Leclerc.
Come vedere il Gran Premio di Ungheria in tv
L'intero weekend del gran premio d'Ungheria sarà trasmesso in diretta e in esclusiva su Sky Sport Formula 1 (canale 207) e Sky Sport 1 (canale 201), ma anche tramite il Live-Streaming su Sky Go. Le qualifiche sono in programma sabato a partire dalle 15, la gara domenica con il semaforo verde alle 16. Entrambi gli appuntamenti saranno visibili in replica e in chiaro su TV8, con le qualifiche sabato a partire dalle 18.30, la gara domenica dalle 18.