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Июль
2022

Violenza nelle Marche, le reazioni politiche. Letta: “Ferocia inaudita". Gelmini: “Anche l’indifferenza uccide”. Salvini: “Folle morire così”

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Due violente aggressioni a distanza di poche ore. Entrambe nelle Marche, entrambe compiute da italiani ai danni di cittadini stranieri. Nel primo, avvenuto nel pieno centro di Civitanova nel primo pomeriggio, Filippo Claudio Ferlazzo, 32enne originario di Salerno, ha aggredito con una stampella Alika Ogorchukwu, nigeriano di 39 anni, uccidendolo. Attorno all’una di notte, a Recanati, un 47enne del posto – di cui ancora non è nota l’identità – ha accoltellato un giovane 22enne di origine marocchina, ora ricoverato in gravi condizioni.  A salvare la vita al giovane potrebbe essere stato un barista che è intervenuto per fermare l’aggressore. Un’ondata di violenza in una sola giornata che ha suscitato sgomento tra i cittadini e le istituzioni.

Enrico Letta parla di «ferocia inaudita» per l’assassinio di Alika Ogorchukwu. «L'indifferenza diffusa. Non possono esserci giustificazioni – scrive su Twitter il segretario del PD –. E nemmeno basta il silenzio. L'ultimo oltraggio ad Alika sarebbe quello di passare oltre e dimenticare». «Le immagini che circolano sul web sono atroci – aggiunge la ministra per gli affari regionali, Mariastella Gelmini –. Non solo la violenza, anche l'indifferenza uccide». L’aggressione di Civitanova «lascia esterrefatti. L'indifferenza è grave e ingiustificabile quanto la violenza», scrive su Twitter il ministro della Salute Roberto Speranza. 

«Non ci sono giustificazioni per tale brutalità», commenta Giorgia Meloni. Mentre Matteo Salvini spera nella massima pena possibile: «Il problema è che ci sono episodi di violenza e criminalità in pieno giorno in tutta Italia. Non è possibile, ma succede perché manca la certezza della pena». Il leader del Carroccio non andrà però in città ad esprimere solidarietà alla moglie della vittima: «Non vado, perché se vado sbaglio, perché vado e strumentalizzo - conclude il leader della Lega -. La mia preghiera e l’impegno perché il responsabile sia punito è totale».

Il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, parla invece di «propaganda tossica». «Inondare la nostra società di propaganda tossica - commenta il leader di SI - fatta di istigazione a farsi giustizia da soli, di pregiudizi sul colore della pelle e su ogni differenza, di indifferenza ed egoismo e portata alle estreme conseguenze prima o poi scatena la violenza fino all'omicidio su un marciapiede, a disposizione dell'obiettivo degli smartphone». «Non basta chiedere giustizia e una pena esemplare per un assassino, serve ricostruire un linguaggio e una cultura – conclude –. E occorre impedire che chi da anni lucra su questa narrazione la smetta. Prima che sia troppo tardi».

La Cgil nazionale invita a «interrogarsi davvero. Che società siamo diventati? – si legge nella nota –. Quali comunità stiamo costruendo se un uomo viene ucciso sotto i colpi di una stampella in pieno centro cittadino mentre intorno a lui la gente vede, commenta, filma?».




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