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Июль
2022

Alika e le responsabilità di chi in questi anni ha inquinato la nostra convivenza sociale

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Alika Ogorckukwu è stato ucciso, soffocato dalla forza della più becera violenza razzista. Sotto gli occhi di chi guardava la barbarie in silenzio e filmava senza muovere un dito lasciando Alika morire sotto il peso non solo di chi gli stava sopra. La verità è che c’è un’aria sempre più pesante e irrespirabile nel nostro paese, intossicata da chi in tutti questi anni e ancora in questa campagna elettorale continua indisturbato a pronunciare il verbo dell’intolleranza, il razzismo e infine la violenza verso il diverso disumanizzandolo.

La naturalezza con la quale quel criminale uccideva un uomo straniero e disabile insieme al vuoto intorno di telespettatori che non hanno sentito nessun istinto di pietà verso quel uomo steso per terra, fa tremare per orrore, paura e la rabbia.

Perché l’Italia non può diventare questo. Perché una parte di Italia si sta già nutrendo di questo e non è la prima volta che che accadono episodi deplorevoli ma che purtroppo sfumano come casi isolati. Non sono casi isolati. Abbiamo un problema grave di convivenza e percezione di quella che è una società nella quale bisognerebbe lavorare tutti perché sia sempre più pacificata nella sua pluralità. Un equilibrio complesso ma unica strada percorribile se non si vuole un paese trasformato in far west dove da una parte investiamo nelle baby gang mentre dall’altra giriamo le spalle a estremisti imbevuto di propaganda tossica contro gli stranieri. Soprattutto ora, e proprio perché siamo in piena campagna elettorale, dove i due leader di destra non si risparmiano nella etnicizzazione della criminalità che bisogna dire chiaro e tondo che non possiamo più continuare a lasciare indisturbato chi inquina la nostra convivenza, perché non ci sono più solo i criminali violenti che sentono di poter fare i giustizieri ma abbiamo anche un pubblico che guarda, filma in silenzio, perché un po’ forse approva anche. Perché alla fine, che vuoi che sia la vita di un nero. Uno straniero. Non è quello che arriva sui barconi, che ci ruba il lavoro e porta degrado e criminalità nel nostro paese?




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