Ospedale di Ivrea, i lavori del Covid a passo di lumaca: il cantiere della Rianimazione ancora da terminare
IVREA. L’impatto della pandemia sulla sanità pubblica sta tutta in qualche numero che si evince dal giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Piemonte elaborato dalla Corte dei conti. Anno 2021. Balzo della spesa sanitaria regionale a 9,4 miliardi, 10 milioni soltanto di investimento. Lo storico degli ultimi anni: 9,2 miliardi il 2020, l’anno terribile del Covid, 8,9 miliardi nel 2019. Sugli investimenti si passa dai 245 milioni di euro del 2019 ai 103 milioni del 2020, e ai 10 milioni del 2021. In sostanza, tutte le risorse assorbite per mandare avanti i servizi e sul resto immobilismo.
Un passaggio della relazione della presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei conti, Maria Teresa Polito, è dedicato anche ai lavori di potenziamento delle terapie intensive e dei pronto soccorso. E il quadro è questo: «Dei 299 posti letto previsti in terapia intensiva in Piemonte ne sono stati realizzati 68 (pari al 23%), mentre dei 305 in terapia semintensiva ne sono stati realizzati 117 (pari al 38%)». «Per quanto riguarda gli interventi di adeguamento dei Pronto soccorso - prosegue - in molti casi se ne rileva la mancata conclusione e la previsione di una data di ultimazione molto lontana. Al riguardo, non può non sottolinearsi l’assoluta importanza delle tempistiche di realizzazione degli interventi di cui trattasi, tenuto conto di quanto sia stata fondamentale la disponibilità delle terapie intensive nella gestione dell’emergenza, così come il ruolo dei pronto soccorso».
Nel 77% dei casi di lavori non conclusi di potenziamento delle terapie intensive c’è anche l’Asl/To4. All’ospedale di Ivrea il cantiere (annunciato nel 2020, aperto un anno dopo) riguarda sia i lavori di potenziamento della rianimazione, con la creazione di posti letto di terapia semi-intensiva, che della ristrutturazione dell’area degli ex ambulatori per creare una zona utilizzabile per ambulatori, ma concepita in modo da poter diventare un nuovo pronto soccorso per dividere eventuali pazienti contagiati dai non.
La direzione dell’Asl/To4, interpellata, per quanto riguarda l’ospedale di Ivrea, ha spiegato che «i lavori sono in esecuzione e termineranno presumibilmente entro l’autunno». A Chivasso, i lavori sono in corso per la creazione dei posti letto in terapia sub-intensiva, Ciriè ancora nulla.
Il costo dei lavori, per tutti gli ospedali, è di un milione e 300mila euro. Di questi: 828mila euro derivanti dal piano straordinario per la riorganizzazione della rete ospedaliera per l’emergenza Covid, 290 mila euro per la riqualificazione del pronto soccorso di Ciriè derivati dal risparmio sull’intervento e ulteriori 259mila euro finanziati dalla stessa Asl/To4, utilizzando una quota dell’avanzo di amministrazione del 2017. I lavori sono a cura del raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla capogruppo Guerrato spa ed Edil.Co.
Appena aperto il cantiere, a Ivrea, c’era stato uno stop forzato a causa della necessità di rimuovere alcune sigillature in mastice di amianto. L’Asl/To4 ha liquidato un primo certificato di pagamento di 131 mila euro e, nei giorni scorsi, una prima somma (poco meno di ottomila euro) al raggruppamento temporaneo di professionisti (Policreo, Aegi, Sint e General planning).
A Ivrea, si parla di un posto in più in Rianimazione (che diventerebbero quindi stabilmente otto) e sei di terapia semi-intensiva, con possibilità, in gravi situazioni, di avere un’area che può contenere fino a venti posti. I lavori prevedevano anche una passerella esterna. Il potenziamento delle Rianimazioni e delle terapie semi-intensive aveva già, in Asl/To4, fatto due conti anche sul personale necessario per mandarle avanti quantificato in 15 anestesisti, 50 infermieri e 19 operatori socio sanitari per una cifra stimata di poco oltre tre milioni di euro.
Che ci sia una certa urgenza nel concludere il cantiere, al di là delle strategie di gestione dei pazienti Covid (in questi due anni sono cambiate molte cose) è evidente perché, a Ivrea, i lavori creano disagi. Uno su tutti: l’accesso in ospedale (scendendo verso il cortile interno) per i pazienti oncologici. Giuseppe Summa, Nursind, monitora l’andamento: «Speriamo davvero che i tempi dati dall’azienda, entro l’autunno, siano rispettati. L’avere di fatto isolato l’oncologia è un disagio per i pazienti che devono raggiungere il reparto, anche per i day hospital».