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Июль
2022

Longarone, bimbo muore a due anni: indagini sulla manciata di terriccio che aveva messo in bocca al parco

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CODISSAGO. Muore un bambino di Codissago. Tragedia per una giovane coppia di genitori. Nicolò aveva soltanto due anni e, come tutti i piccoli della sua età, metteva in bocca qualsiasi cosa gli capitasse tra le manine. Potrebbe essere stato un gesto tanto naturale quanto istintivo, fatto giovedì mattina al parco giochi, a costargli la vita, in un pomeriggio che avrebbe dovuto passare con il papà Diego Feltrin o la mamma Serena di nuovo al “Sydney” sotto casa e non al Pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Pieve di Cadore. Dove purtroppo i medici non sono riusciti a salvarlo e ne hanno dovuto constatare il decesso alle 16 di giovedì. Appena un paio d’ore dopo il suo ingresso.

La Procura di Belluno ha aperto un’inchiesta, disponendo sia l’esame tossicologico che l’autopsia. Il sostituto procuratore Simone Marcon ha già incaricato il medico legale Antonello Cirnelli, che farà la sua consulenza nella giornata di mercoledì, all’ospedale San Martino di Belluno. Bisognerà capire le cause della morte del bimbo e se queste possano essere messe in relazione con qualcosa che aveva messo in bocca. Diego e Nicolò avevano passato una mattinata nel giardino pubblico. Uno spazio verde, accanto alla chiesa parrocchiale, con altalena, giostra e scivolo, che a un bambino può sembrare quasi come un luna park. Per i più grandi, c’è anche un gazebo.

Tra un giro e l’altro, secondo una prima ricostruzione dei fatti, Nicolò potrebbe aver raccolto qualcosa da terra. Diego avrebbe detto di avergli tolto del terriccio dalla bocca. Il problema sembrava tramontato, il pranzo è stato tranquillo, come sempre. Ma poco dopo il piccolo ha cominciato a stare male. Come a spegnersi lentamente. Verso le 14 il papà ha preferito caricarlo il macchina e portarlo fino al Pronto soccorso dell’ospedale di Pieve di Cadore.

La scelta di Pieve e non del San Martino di Belluno l’avrebbero compiuta anche molti suoi paesani, spiegandola con il fatto che verso il Cadore la statale 51 di Alemagna è molto più scorrevole e non ci sono né semafori né rotatorie a rallentare la corsa.

Il piccolo è arrivato in codice rosso, in una situazione che i medici hanno giudicato estremamente critica, avviando immediatamente le manovre di rianimazione. Purtroppo vane. Due ore più tardi veniva constatato il decesso.

È stata informata la magistratura, che ha deciso di sottoporre il bambino a un esame tossicologico, in maniera da capire se possa aver ingerito qualcosa di tossico, forse assieme a quel terriccio. Ma sarà l’esame autoptico a dire perché è morto Nicolò Feltrin.

Ci vorranno dei mesi, per avere tutte le risposte ufficiali, utili a cercare di spiegare una morte, che per una madre e un padre rimarrà sempre qualcosa inaccettabile. Soprattutto a soli due anni di vita. Quelli che Nicolò ha passato felice, spensierato e coccolato da tutti i paesani di Codissago.




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