Si ingrandisce il Centro di recupero: nasce a Cherso l’ospedale dei grifoni
CHERSO Sono i guardiani dei cieli da cui si dominano Cherso, Lussino, Veglia e isole satelliti. I grifoni (Gyps fulvus) o avvoltoi dalla testa bianca sono considerati il simbolo dell’isola di Cherso, ma hanno purtroppo un punto debole, molto debole: gli esemplari piccoli, quando spiccano il primo volo dalle scogliere a strapiombo sul mare, confermano quanto siano vulnerabili, finendo spesso per planare sulla superficie marina. Le conseguenze sono due: o affogano, oppure vengono salvati dai volontari di turno e da diportisti che in quel momento sono presenti con le loro imbarcazioni nelle acque quarnerine. Tratti in salvo, i piccoli rapaci hanno bisogno di cure, e proprio in tale ambito al Centro recupero dei grifoni a Caisole (Beli in croato) è stato inaugurato l’ambulatorio per avvoltoi feriti e malati, con la necessità di diagnosi precise e di cure.
Finora, in presenza di casi gravi, i campioni di sangue prelevati venivano inviati a Fiume o a Zagabria, con attese per gli esiti che duravano più giorni, non il massimo per un volatile bisognoso di cure rapide. Non sarà più così, perché a Caisole è stata messa in piedi una struttura dotata di attrezzature in grado di effettuare analisi diagnostiche e di laboratorio, garantendo la terapia intensiva ai rapaci trovatisi in difficoltà nell’abbandono del nido natio. Nell’”ospedale” chersino è stata costruita pure una voliera, dove gli esemplari possono tornare in forma prima di venire rimessi in libertà, e quindi sistemato un congelatore contenente carne varia, l’alimento principale di questo maestoso volatile, tutelato in Croazia da leggi e regolamenti molto severi. Non potrebbe essere diversamente trattandosi di una specie necrofaga (che si nutre di carogne) e considerata preziosissima per il fragile equilibrio in natura. L’ambulatorio è costato 900 mila kune, circa 120 mila euro. E gran parte di questi (700 mila kune/93 mila euro) sono stati erogati a fondo perduto dall’Unione europea tramite il Fondo di coesione. Le restanti 200 mila kune, 27 mila euro, sono state versate dal Fondo croato per la salvaguardia ambientale e l’efficienza energetica. La Regione del Quarnero e Gorski kotar, di cui fa parte l’isola di Cherso, ha messo a disposizione 27 mila euro per l’approntamento della voliera.
Il Centro di Caisole viene gestito dal 2016 dall’ente regionale per la tutela dell’ambiente Priroda (Natura in italiano), mossa decisa in quanto la Contea di Fiume si adopera con convinzione nella preservazione della biodiversità che caratterizza il Quarnero e Gorski kotar. Presente alla cerimonia d’inaugurazione della struttura, il governatore della Regione fiumana, Zlatko Komadina, ha riferito che il cosiddetto nosocomio per gli avvoltoi contribuirà a cure più rapide ed efficienti, garantendo la sopravvivenza a una colonia, quella quarneria, che conta 125 coppie. Nel suo intervento, la direttrice di Priroda, Irena Juric, ha rivelato una chicca: «Posso confermare che i grifoni non vivono e nidificano solo sulle isole altoadriatiche di Cherso, Veglia, Plauno e Provicchio, come si credeva finora. Abbiamo rinvenuto aree di nidificazione degli avvoltoi pure sulle pendici del Monte Maggiore, l’altura istro-quarnerina. È una cosa che ci ha fatto particolarmente piacere. Ogni anno il nostro centro di Caisole si prende cura in media di 10 esemplari, numero che conferma la sua utilità». All’appuntamento ha assistito anche il segretario di Stato al ministero dell’Economia e Sviluppo sostenibile, Mario Šiljeg, che ha affermato che il suo dicastero ha conseguito risultati importanti nella protezione delle specie selvatiche in Croazia, creando due anni fa i presupposti affinché i centri di riabilitazione potessero ricevere determinati mezzi per la cura di questi animali».