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Июль
2022

Dopo la siccità, la grandine: zucche e frutta da gettare

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MANTOVA. 

Il clima estremo di questo 2022 sembra non voler far sconti. Anche quando la siccità viene rotta da temporali, i nubifragi portano più danni che benefici. Una sorta di maledizione per i campi assetati che ricevono la gragnola della grandine invece della benefica acqua mentre le raffiche di vento abbattono piante e scoperchiano aziende.

Tutto è successo in pochi minuti venerdì nel tardo pomeriggio in una ristretta zona fra San Giovanni del Dosso, San Giacomo delle Segate e Quistello. Come spesso capita, la furia della grandine si è abbattuta a strisce, risparmiando alcuni campi e danneggiando quelli vicini. Così è stato il vento, che ha colpito in particolare il centro di San Giacomo delle Segnate. Qui si segnalano i maggiori danni con piante abbattute, serre scoperchiate, tetti di aziende e case volati via.

«Stavo tornando da Pegognaga - spiega il vicesindaco sangiacomese Auro Codifava - in paese non si riusciva a entrare perché un grosso pino interrompeva la provinciale». In attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco, sono stati gli automobilisti di passaggio ed i cittadini a sgomberare la strada. Nel frattempo si faceva la conta dei danni.

I maggiori danni in via Ferrari dove l’azienda agricola Marassi è stata colpita duramente. «È stata scoperchiata parte della casa ed è volato via il tetto del fienile. La residente, Olga Marassi, 94 anni, per fortuna non è rimasta ferita». Danni anche all’azienda agricola di Ruitz Mai. «Il vento mi ha completamente distrutto una serra che uso per far crescere le piantine - spiega l’agricoltore - e strappato la copertura di una seconda». Danni anche all’azienda agrituristica Le Caselle, di Raffaele Gangini dove è caduta una fitta grandinata ed il vento ha abbattuto numerosi grossi rami. Una pianta è caduta anche in via Papa Giovanni, nel centro di San Giacomo, finendo all’interno del giardino. Oltre ai Vigili del Fuoco, sul posto sono intervenuti i volontari della Protezione civile Terre dei Gonzaga.

Poco più a nord è stata una delle aziende d’eccellenza del territorio ad essere colpita. «Noi coltiviamo, fra le altre, una zucca particolare - spiega Lorenzo Calciolari dell’omonima società agricola di San Rocco di Quistello -. È la varietà originaria Cappello del prete che abbiamo selezionato dopo oltre trent’anni di pratica. Purtroppo la grandine ha colpito proprio la zona della nostra coltivazione d’eccellenza». Quasi sette ettari di terreno a confine con San Giacomo sono stati colpiti dai chicchi. «Una grandinata molto fitta, anche se non con chicchi grandissimi. Le piante hanno perso le foglie che sono la protezione del frutto ed anche il polmone della pianta. Non so cosa resterà a settembre, quando le raccoglieremo». Il cappello del prete si fregia del marchio di denominazione comunale. La produzione, circa mille quintali l’anno, viene venduta in tutto Italia a privati e ristoratori che quest’anno dovranno incrociare le dita.




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