Una fila di migranti a piedi sulla provinciale
viadana - dosolo. La polizia locale di Viadana e Dosolo ha fermato e controllato nei giorni scorsi un folto gruppo di immigrati clandestini. Gli sconosciuti, che vagavano sul territorio alla ricerca, a quanto pare, di un lavoro, rischiano di essere espulsi dal suolo italiano.
È successo per la precisione il 6 luglio: diversi cittadini, con tutta evidenza di origini straniere, sono stati visti camminare ai bordi della strada provinciale 57 alle 8.30 del mattino. La scena è apparsa decisamente inconsueta a numerosi automobilisti in transito: diverse segnalazioni telefoniche sono pervenute infatti all’agente della polizia locale del Comune di Dosolo.
Sul posto si sono portate le pattuglie della municipale di Dosolo e Viadana. Gli operatori hanno fermato il gruppo di pedoni e accertato la presenza di una decina di extracomunitari, tutti uomini, che si stavano dirigendo verso Viadana. Nessuno era in possesso di documenti di identità e di soggiorno, e nessuno comprendeva l’italiano. Uno solo riusciva a esprimersi in un inglese stentato, ma non è stato in grado di spiegare da dove il gruppo fosse arrivato, con che mezzi, e dove fosse diretto. Sono state fornite anzi versioni diverse, per quanto sempre vaghe. Solo alla fine, dopo molte insistenze, gli stranieri hanno riferito di essere arrivati a piedi da Parma e di essere nuovamente diretti alla città ducale con l’intenzione di cercarvi lavoro. Sono stati tutti condotti alla caserma carabinieri di Viadana per i rilievi dattiloscopici e fotografici. Come detto, gli stranieri non possedevano documenti di riconoscimento e per nessuno di loro sono risultati carichi pendenti.
Completate le formalità di rito, e in considerazione del fatto che erano tutti sprovvisti di visto d’ingresso o permesso di soggiorno, ai dieci clandestini è stato impartito l’ordine di presentarsi alla Questura di Mantova per i provvedimenti di competenza: se non riusciranno a regolarizzare in qualche modo la loro posizione, gli stranieri del gruppo dovranno essere espulsi.