A Trieste il caso del vandalo che taglia le gomme delle auto parcheggiate male
Colpisce di notte ma risulta l’abbia fatto anche di giorno: taglia le gomme delle auto che scontano il “peccato” di non essere state parcheggiate in maniera impeccabile in viale D’Annunzio e dintorni
TRIESTE Colpisce di solito in piena notte. Nel caso però si senta particolarmente infastidito da come un automobilista ha parcheggiato, può entrare in azione anche di giorno. Rapido. Di fatto invisibile. C’è un “castigatore” seriale che buca le gomme delle auto ferme sulle strisce o in seconda fila piuttosto che sul marciapiedi o comunque in sosta in maniera minimamente eccepibile, tale da poter ostacolare il passaggio dei pedoni o di una carrozzina. Il più delle volte fora tutti e quattro i copertoni, lasciando i malcapitati proprietari di quelle macchine nelle condizioni di non poterle proprio spostare, se non con un carro attrezzi o chiamando un meccanico sul posto.
La zona presa di mira si spiega tra piazza Perugino, viale D’Annunzio, via Conti, via dell’Agro, via Settefontane e via Ghirlandaio. Il fenomeno si trascina da qualche settimana. E i residenti della zona - specie quelli che magari tornano tardi la sera, trovano un “buco” di fortuna e si ripromettono di spostare l’auto la mattina presto - sono esausti. Terrorizzati di quanto può accadere.
[[ge:gnn:ilpiccolo:5483413]]
Tra giovedì e sabato sono state almeno quattro le auto “punite” dal vandalo. Tre in via Conti - una con tutte e quattro le gomme forate era ancora visibile sabato mattina, e aveva il “peccato” di sporgere leggermente oltre il parcheggio, le altre due se la sono “cavata” con due gomme a terra e ieri risultavano già spostate o rimosse - più una in viale D’Annunzio, all’altezza del civico 49.
«Faccio parte di un gruppo di persone da alcuni mesi a Trieste per lavoro: due delle nostre auto sono già rimaste a terra a causa di questo vandalo che in un caso ha bucato due copertoni e nell’altro, tra giovedì e ieri (venerdì ndr), tutte e quattro», testimonia Filippo, che ha lasciato un biglietto sul parabrezza della sua Hyundai rimasta “zoppa” in viale D’Annunzio, per scusarsi del fatto che era in attesa del gommista.
[[ge:gnn:ilpiccolo:5483412]]
«Trovare parcheggio regolare in questa zona è un’impresa - sottolinea - e può capitare la sera di sistemarla in maniera non perfetta. Quando mi sono recato nell’officina della zona specializzata in pneumatici per farmi fare un preventivo, mi è stata mostrata la sfilza di auto con i copertoni bucati ancora da riparare: una conferma che il vandalo colpisce spesso». Filippo ritiene che il “vendicatore” della notte «usi una sorta di punteruolo o un cacciavite: punta a tagliare la spalla del copertone, non facile da aggiustare, cosicché non si può far altro che cambiare lo pneumatico con una spesa non indifferente».
Molti residenti sono ormai al corrente del rischio. «A mio nipote - racconta Grazia Ulissi - è successo due settimane fa in via Limitanea, probabilmente perché la sera, non trovando parcheggio, ha sistemato la macchina sugli stalli riservati ai motorini. Tempo fa gli hanno divelto anche i tergicristalli».
Alla municipale non risultano denunce per atti di questo tipo in zona, quindi chi ha subito il danno non ha sporto querela. Così per le forze di polizia è difficile muoversi. «È risaputo che in zona sia rischioso parcheggiare», conferma Danila Caris: «Qualcuno dice di aver visto quest’uomo che buca le gomme. Si narra sia uno che gira con il cane. Di recente è accaduto anche di giorno a un automobilista aveva parcheggiato in viale D’Annunzio, sulla carreggiata e non nei parcheggi a pettine. Si capiva che l’aveva lasciata lì per andare a fare una rapida commissione, e passando ho notato che aveva due pneumatici forati. L’hanno rimossa con il carro attrezzi per liberare un’altra auto a cui ostacolava l’uscita dal parcheggio».
Di vandali seriali che si accaniscono sulle auto Trieste ne ha già conosciuti diversi. Come il 72enne che aveva colpito in via Lazzaretto Vecchio pizzicato poi dalla Polizia locale, o quello che ha agito a più riprese a San Vito.
RIPRODUZIONE RISERVATA