Maturità al polo liceale sloveno di Gorizia: sei ragazze le più brave con 100
GORIZIA Una maturità tutta al femminile, quella del polo liceale con lingua d’insegnamento slovena di via Puccini. Quest’anno con il massimo dei voti all’esame di Stato, il 100, sono uscite sei bravissime maturande, oggi maturate: Sara Cingolani, Giulia Sartori, Vida Cotic, KarolinaVizintin, Martina Pelle e Barbara Franzot. Per tutte, all’orizzonte, nuove sfide personali e magari altri soddisfazioni da centrare, anche se il presente è fatto soprattutto di gioia e gratitudine.
«Ci tengo a ringraziare i miei docenti, che sono riusciti a motivarmi e farmi appassionare alle loro materie», racconta Cingolani, appassionata di musica e dunque ben felice di poter scrivere di musica nel primo scritto dell’esame. Ora per lei c’è un bivio da affrontare: «Sono ancora indecisa tra diverse opzioni, ma sto pensando di iscrivermi ad Antropologia a Bologna – confida –. Mi piacerebbe molto poter viaggiare e studiare le varie culture del mondo». Ha già effettuato la sua scelta, invece, Sartori, che si vede un domani con il camice del medico. «All’università studierò Medicina – racconta –, che affronterà a testa alta, con mille aspettative e l’augurio di poter riuscire al meglio. Il percorso liceale, di cui la maturità ha rappresentato il capitolo finale, è stato lungo e duro, ma molto bello: grazie ai professori la scuola è stata un percorso di crescita personale». Per Cotic quello appena terminato è stato un anno particolare. «Prima praticavo pattinaggio agonistico 12 ore a settimana, fin dalle elementari, mentre ora sono passata ad allenare due gruppi della società Vipava – racconta –. Ho avuto molto più tempo libero, e mi sono potuta dedicare meglio allo studio». Vida si tiene parecchio impegnata, aiutando alcuni bimbi nello studio, frequentando gli scout sloveni di Gorizia e donando il sangue per la Fidas Isontina. «Il futuro? Affronterò l’esame di ammissione per studiare Fisioterapia, sia all’Università di Trieste che a quella di Lubiana», aggiunge.
Potrebbe essere molto lontano il futuro di Vizintin, magari in Asia. «Mi ha sempre affascinato, soprattutto la Corea del Sud – racconta –. Per questo ho scelto di studiare lingua coreana e inglese a Lubiana. Se ripenso invece a quest’ultimo anno e all’esame, devo dire che li ho vissuti entrambi con molta serenità. Non mi sarei mai aspettata di passare con il 100, ma devo dire che i nostri docenti ci hanno preparati davvero molto bene. Sono loro grata per questo». La stessa gratitudine che prova anche Franzot, che ha dovuto affrontare una sfida ulteriore in questi anni di superiori al polo sloveno. «Provengo da una famiglia completamente di lingua italiana, e per questo raggiungere questo obiettivo ha un valore doppio per me – racconta –. Adesso inizio un nuovo percorso, perché a settembre mi aspetta il test per entrare a Logopedia».
«Il 100? È stato per me una grande sorpresa – dice infine Pelle –, motivo di emozione e soddisfazione dopo un periodo caratterizzato da tante incertezze come quello segnato dalla pandemia. Per il mio futuro ho scelto di approfondire un tema importante, quello della sostenibilità economica, sociale e ambientale, che studierò alla facoltà di Economia e sviluppo sostenibile». —
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