Quasi cento tifosi al Friuli a fare l’abbonamento, ma gli sportelli sono chiusi
UDINE. Un via vai costante quello osservato, ieri mattina, di fronte al varco di accesso all’Udinese Point dello stadio Friuli. Un andirivieni bianconero: tifosi vicini e – soprattutto – lontani.
Supporter da ogni dove giunti ai Rizzi con l’obiettivo di rinnovare il proprio abbonamento o sottoscriverne uno nuovo.
Salvo poi scoprirsi intralciati da uno spiacevole, inatteso ostacolo: le porte chiuse.
Quelle imposte per il re-match fra la squadra di Sottil e il Chelsea; non certo quelle di una campagna attiva dal lunedì al sabato, senza eccezioni.
Almeno stando alle indicazioni presenti sul sito del club. Così ecco la gente, la sgradita epifania e le proteste. Poi – ma soltanto a mezzodì – la spiegazione ufficiale via social: «L’Udinese point in Curva Nord resterà chiuso».
Con buona pace dei tifosi arrivati fin lì. Tra questi il signor Mauro Zanette, di Sacile. Abbonato di lungo corso. Che appare visibilmente contrariato: «Dovendo cambiare il mio posto, sono stato costretto a venire qui di persona. Mi è stato detto che avrei trovato il servizio attivo, ma così non è stato. Non l’ho trovato corretto. E tanta gente, come me, è venuta da fuori città».
Qualcuno persino da Venezia: un centinaio i fedelissimi avvicendatisi per quello che avrebbe dovuto rappresentare il secondo giorno della fase di vendita libera.
«Qualcuno mi ha detto che non rinnoverà. Io, ad ogni modo, ho parlato con l’ufficio marketing: a breve cercheranno di risolvere la questione».
Lasciando lo stadio, ci imbattiamo in un biker. Con la sua moto punta dritto verso l’ingresso: è Franco Mauro, da Sappada. Parcheggia, si guarda intorno e realizza: «Non ricordavo che ci sarebbe stata l’amichevole, ma sapevo che il sabato le biglietterie sarebbero state aperte».
Prima di andarsene, aggiunge: «Vabbè, mi sono fatto un bel giro». E, imbracciato il manubrio, riparte.