Non vogliono più andare a scuola: quasi sei milioni per trattenere gli alunni intenzionati a lasciare gli studi
UDINE. Lotta alla dispersione scolastica a colpi di progetti. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha stanziato i primi 500 milioni per fronteggiare gli abbandoni nelle scuole medie e superiori. Quasi sei milioni arriveranno in Friuli Venezia Giulia e 41 istituti di primo e secondo grado hanno deciso di impegnarsi in questa battaglia.
Ognuna di queste realtà riceverà cifre che vanno da un minimo di 72 mila 919 euro assegnati all’istituto comprensivo Val Tagliamento di Ampezzo a un massimo di 266 mila 937 euro garantiti all’Isis Pertini di Monfalcone. Complessivamente in regione sono stati assegnati 5 milioni 924 mila 666 euro.
Nella classifica degli stanziamenti la nostra regione si colloca in fondo, cifre più basse di quella riconosciuta al Friuli Venezia Giulia sono state assegnate solo alla Valle D’Aosta, al Molise, al Trentino e alla Basilicata.
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Le maggiori risorse sono state destinate alla Campania e alla Sicilia, dove arriveranno, rispettivamente, 79 milioni 322 mila 182 euro e 74 milioni 407 mila 923 euro. Considerato che le scuole hanno presento specifici progetti, è evidente che il problema della dispersione scolastica è più presente al sud. Al Mezzogiorno è stato assegnato il 51,15 per cento delle risorse a disposizione, la restante somma è andata alle scuole del centro-nord.
La disponibilità dei fondi è arrivata a metà luglio e il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, l’ha comunicato personalmente ai dirigenti scolastici interessati a realizzare i progetti.
Nella missiva, il ministro spiega che il «Piano mette a disposizione complessivamente 1,5 miliardi di euro per 3.198 scuole secondarie di primo e secondo grado con studenti nella fascia 12-18 anni, selezionati sulla base di indicatori relativi alla dispersione e al contesto socio-economico».
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Le risorse saranno assegnate direttamente alle scuole. I progetti pluriennali prenderanno il via nel prossimo anno scolastico. «La sfida comune – scrive il Ministro – è quella di riuscire a superare i divari di lungo periodo e a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alto livello di conoscenza che, partendo dalle criticità attuali, possa essere in grado di investire sulle competenze delle studentesse e degli studenti. Gli orientamenti chiave per l’attuazione degli interventi nelle scuole forniscono le prime indicazioni operative, le finalità dell’investimento, le tempistiche e le principali misure attivabili, per iniziare a progettare azioni efficaci, partendo da un’analisi di contesto della scuola e dalle maggiori criticità sulle quali è necessario intervenire, anche attraverso progetti di rete con altre istituzioni scolastiche in modo da creare sinergie territoriali, collaborazioni e scambi».
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Le scuole dovranno sviluppare, anche in rete e in raccordo con altri soggetti del territorio, «una progettualità pluriennale per migliorare e arricchire l’offerta educativa e per sostenere apprendimenti e attività extracurricolari, anche prevedendo patti educativi territoriali e individuando un team dedicato di docenti e tutor esperti per la prevenzione della dispersione scolastica».
Ogni istituto costituirà un team composto da docenti e tutor esperti per individuare gli studenti che presentano maggiori difficoltà e quindi a rischio di abbandono. Gli istituti scolastici avranno a disposizione anche gruppi di supporto, attivati dall’ Ufficio scolastico regionale, équipe formative territoriali e task force che assicureranno il supporto tecnico-amministrativo, la raccolta di dati e il monitoraggio delle attività.