Vuole uccidere due Sinti dopo un furto. Tentato omicidio a Villorba, agricoltore condannato
TREVISO. Sparò a una coppia di Sinti per tentare di ucciderli mentre dormivano nel proprio camper, una vendetta brutale per un furto subito in casa (un anello e qualche attrezzo agricolo). Tutt’altro che il delitto perfetto, però: Fabrizio Rizzardo, oggi 49 anni, in quella scorribanda omicida di tre anni fa lasciò dietro di sé tracce marcatissime, a cominciare dalla targa della propria auto ripresa dalle telecamere della zona, per finire con il bossolo di un proiettile trovato nella stessa auto, identico a quelli rimasti sul luogo del delitto. Ora la giustizia presenta il proprio conto, definitivo e pesante: tre anni e quattro mesi di reclusione.
IL RAID PUNITIVO
A dare il via alla furia vendicativa di Rizzardo era stato un furto all’interno dell’abitazione dell’agricoltore, un casolare tra Postioma di Paese e Volpago del Montello. Oltre ad alcuni attrezzi agricoli di scarso valore, i ladri avevano rubato anche un anello che era appartenuto alla madre di Rizzardo: questo ha spinto l’uomo ad architettare e mettere a segno una vera spedizione punitiva nei confronti dei presunti autori, una coppia di Sinti che viveva in un camper a Villorba, S.C. e A.H. le loro iniziali.
E così, dopo un tentativo fallito di farsi restituire l’anello grazie alla mediazione di un amico, tre giorni prima della sparatoria (i coniugi Sinti negarono di c’entrare qualcosa con quel furto), Rizzardo decise di passare alle maniere forti, anzi, estreme. La notte del 14 giugno 2019 l’agricoltore nato a Montebelluna arrivò con la propria auto nei pressi del camper ed esplose tre colpi di pistola contro il mezzo: due perforarono la fiancata e colpirono il letto in cui marito e moglie, di 49 e 48 anni, stavano dormendo, il terzo finì per trapassare l’abitacolo all’altezza della cabina di guida. La donna rimase ferita da un proiettile alla gamba, riportando la frattura del femore e trenta giorni di prognosi.
LE INDAGINI
Sul posto giunsero gli investigatori della squadra mobile di Treviso. Le prime tracce sono arrivate dall’analisi delle telecamere presenti nella zona, che hanno immortalato il passaggio di un suv di colore scuro che fuggiva: si trattava di un mezzo di proprietà di Rizzardo, all’interno del quale, durante una successiva perquisizione, venne trovato un bossolo compatibile con quelli esplosi la a Villorba. Gli altri due bossoli, oltre alle tre ogive, furono trovati vicino al camper. L’arma fu poi rinvenuta nascosta, interrata, nel giardino di un parente di Rizzardo.
IL PROCESSO E GLI ALTRI GUAI
A settembre del 2020, con rito abbreviato, Rizzardo fu condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, sentenza confermata a fine aprile dello scorso anno dalla Corte d’appello di Venezia. Ora anche la Cassazione, respingendo il ricorso di Rizzardo, ha confermato e reso definitiva la pena.
I guai per l’agricoltore trevigiano con la giustizia però non sono finiti qui: a settembre del 2020 Rizzardo è stato condannato in primo grado a sei anni per un altro tentato omicidio, questa volta nei confronti dei presunti aggressori della donna con la quale aveva una relazione e che faceva la prostituta sul Terraglio. Prima li ha inseguiti lungo il Terraglio, poi, una volta affiancata la loro auto, ha teso il braccio fuori dal finestrino della propria Rav4 e ha sparato nove colpi di pistola contro la Bmw dei due fratelli ungheresi in fuga.