L’addio di Ivrea a Caterina Mattalucci, prof sorridente che amava viaggiare
IVREA. Chi ha avuto la fortuna di conoscerla ne ricorderà sempre la grande cultura e l’apertura al prossimo, il suo essere una donna accogliente che amava conoscere persone e luoghi, rispettosa e amante dell’incontro e del confronto costruttivo con tutto quello che era altro da sé, interessata alla realtà che la circondava e al mondo, che amava visitare e scoprire, indagandolo nella sua essenza. Il viaggio come metafora della vita e come filosofia personale.
E’ stata una persona speciale Caterina Mattalucci, vedova di Adriano Gamba, mamma di Stefano, Davide, titolare della Libreria Mondadori, e Francesca. Nonna felice di Mattia e Filippo, morta, dopo lunga malattia, giovedì 28, nella sua abitazione eporediese. «Aveva 84 anni. -ricorda, commosso, Davide- Era nata a Ivrea, figlia di un commerciante di stoffe con negozio in corso Nigra, e, nel 1962, aveva conseguito la laurea in Lettere all’Università di Torino, con una tesi sugli insediamenti umani nella Valle dell'Orco. Aveva iniziato a insegnare quasi subito, prima all’Istituto per Geometri, quindi, fino alla pensione, all’Itis Olivetti. Amava moltissimo l’insegnamento e il rapporto di scambio con i suoi studenti e con molti tra i colleghi professori. Persona dai mille interessi coltivati quasi fino all’ultimo, fece anche un’esperienza politica, negli anni Ottanta, durante la quale ebbe modo di mettere il suo bagaglio di conoscenza a disposizione dell’allora assessore comunista alla Cultura, Giorgio Jannuzzi». E sottolinea: «Molto attenta a temi come la giustizia e l’equità sociale quali fondamenti per una coesistenza pacifica e prosperosa dei Paesi e tra i Paesi, si è adoperata per rimuovere ogni genere di barriera. Amava la montagna e viaggiare. Ha praticamente girato il mondo con il sistema spontaneo di ospitalità di Servas, l’associazione internazionale i cui aderenti hanno in comune il desiderio di vivere amicizie internazionali, conoscere popoli e culture, dare un contributo alla pace e alla cooperazione attraverso l'ospitalità disinteressata». È stata una vita piena quella della professoressa Mattalucci, alla quale il destino non ha risparmiato anche dure prove da lei sempre affrontate con grande forza d’animo e con il sorriso sulle labbra. Quel sorriso e quello sguardo limpido che, uniti alla profonda onestà intellettuale, sono stati il punto di riferimento di generazioni di studenti che oggi la ricordano con grande stima e affetto. I funerali di Caterina Mattalucci si sono svolti lo scorso sabato, nella chiesa di San Grato, in Borghetto.