I mantovani Zolezzi e Fiasconaro arrivati a fine corsa: ma restano nel M5S
MANTOVA. Il ricambio in casa Cinque stelle voluto da Grillo con il divieto di ricandidarsi per un terzo mandato colpisce profondamente gli attivisti mantovani. Sia il deputato Alberto Zolezzi con le elezioni politiche di settembre, sia il consigliere regionale Andrea Fiasconaro con quelle del prossimo anno (i più alti in grado del movimento mantovano) diranno addio a un ulteriore mandato elettivo.
Almeno stando a quanto sostiene oggi l’Elevato. Zolezzi è stato eletto per la prima volta alla Camera nel 2013 e riconfermato nel 2018; ha interrotto anzitempo come tutti i colleghi parlamentari il secondo mandato a causa delle dimissioni del governo Draghi.
Fiasconaro è entrato nel consiglio lombardo sempre nel 2013 e poi riconfermato alle elezioni del 2018: continuerà sino a marzo 2023. Sia Zolezzi che Fiasconaro rimarranno nell’M5S, pronti a sostenerlo nella campagna elettorale e a supportare, con la loro esperienza, i nuovi eletti.
«Rimango come attivista – dice Zolezzi – e sono orgoglioso di aver fatto due mandati. E sono anche contento di come sta andando la gestione del movimento, pronto a dare una mano in campagna elettorale. Poi, ritengo che sia corretto aprire una riflessione sul fatto di non poter passare da un’amministrazione ad un’altra, se uno ha già fatto due mandati».
Quanto al rischio di disperdere il patrimonio di esperienza maturato in dieci anni di parlamento, Zolezzi crede che questo non succederà: «Io sono pronto ad una sorta di passaggio di consegne con chi verrà dopo di me. Nel 2013 è stata dura entrare per la prima volta in parlamento, ma poi già nel 2018 aiutai io chi arrivava per la prima volta. Adesso sarà lo stesso. Lo stop dal secondo mandato è un modo per rinnovare e dare uno stimolo all’attivismo».
Sul successore a Roma così come su quello a Milano bisognerà attendere che cosa l’M5S deciderà; se confermerà come metodo di reclutamento dei candidati le parlamentarie (il voto online degli iscritti) o se opterà per un sistema diverso: «Noi apriamo anche alla società civile – dice Zolezzi, che tornerà a fare il medico – Se qualcuno ha seguito i nostri temi può farsi avanti, noi non siamo un gruppo chiuso. E devo dire che qualche richiesta è già arrivata». Chi sta facendo scouting è Fiasconaro: «Nei prossimi giorni incontrerò alcune personalità che hanno condiviso le nostre battaglie. Noi, infatti, puntiamo ad avere un candidato della società civile mantovana nel collegio uninominale e a mettere nel listino del plurinominale almeno un candidato mantovano attivista».
Negli ultimi incontri sia online che in presenza a Milano e a Porto Mantovano «abbiamo avuto un ottimo riscontro, circa 500 partecipanti. Abbiamo nostri attivisti a Viadana, anche se qui abbiamo fatto fatica per via di vaccini e green pass, a Suzzara, a Ostiglia, nell’Alto mantovano; facciamo fatica anche Mantova, dove non si sta pensando ad alcun candidato». Quanto al divieto del terzo mandato, Fiasconaro lo ritiene giusto: «È una delle nostre regole fondanti. Io, quando sarà il momento nella primavera del 2023, lo rispetterò. Non nascondo che mi piacerebbe fare un’esperienza locale nel Mantovano: sui consiglieri comunali ci sono alcune distinzioni, come quella sullo stipendio ricevuto: per dire, un conto è aver fatto il secondo mandato in consiglio comunale a Milano, un altro averlo fatto in un piccolo Comune».
Anche lui sarà a disposizione dei successori in Regione per evitare di disperdere un’esperienza consolidata in tanti anni di attività consiliare: «Sul nostro territorio – dice Fiasconaro – ci sono già molte persone che hanno fatto attività con noi e conoscono i temi di cui ci siamo occupati; se si candidassero non partirebbero certo da zero».