Il distributore parla in dialetto mantovano: quando devi pagare vuole i “besi”
MANTOVA. Sono spuntati come funghi un po’ ovunque. Da nord a sud della nostra Penisola. In pugliese, in siciliano, in marchigiano, in piemontese. Ora sono arrivati anche nel Mantovano. Stiamo parlando dei distributori di carburante che... “parlano” in dialetto.
La voce del self service non vi accoglie più chiedendovi di scegliere se utilizzare i contanti o una carta ma vi domanda di inserire i “besi”. Quando è il momento di digitare il “pin” il computer vi inviterà a “schisar i numar” sulla tastiera prima di passare, ovviamente, al “buton verd” per andare avanti e procedere con il vostro rifornimento.
Mentre il processore controlla che le vostre carte siano state autorizzate, l’operazione in corso richiede “n’atim par piaser”. Bisogna attendere ed è giusto farlo rispettando pazientemente i tempi della macchina che ve l’ha chiesto con tanta cortesia. Prima di andarvene il saluto è di quelli che vi faranno ricordare quando la nonna vi ricordava di fare una cosa che vi aveva già più volte domandato. Così meglio non attardarsi quando il distributore vi avvisa “tira fora la carta, nano!”. A questo punto potete proprio ripartire, dopo un tuffo nella mantovanità.
Sul nostro sito internet potrete verificare con le vostre orecchie se la pronuncia è quella corretta o meno. Per il momento ne sono stati segnalati a Mantova di fronte a Sparafucile (dove abbiamo girato il video), a Canneto sull’Oglio e a Guidizzolo, ma c’è da scommettere che ne arriveranno altri.