Venezia, presunti b&b abusivi in barca: scattano i controlli
VENEZIA. Controlli contro il moto ondoso e contro i presunti B&b abusivi, anche galleggianti. Il comandante Agostini conferma le indagini in corso, congiunte tra Polizia locale e Guardia di Finanza, su quattro imbarcazioni attraccate tra Giudecca e Sacca Fisola.
Nei giorni scorsi sono scattati una serie di sopralluoghi all’interno di queste imbarcazioni (una risulta anche priva di motore) e che sono sospettate di esser state trasformate in B&b galleggianti che di fatto sono finiti ora nel mirino dei controlli del pool di investigatori che sta lavorando ad una stretta, decisa, alle affittanze abusive in città con indagini, interviste ai turisti, segnalazioni alla magistratura e successive sanzioni. Nel frattempo proseguono anche i controlli contro il moto ondoso.
«I controlli ci sono anche in piena estate», conferma il comandante della Polizia locale Marco Agostini, che però ribatte a quanti sui social per esempio ironizzano sull’arrivo del natante della polizia locale nel canale di San Secondo tra Venezia e l’affaccio del parco di San Giuliano, evidenziando che si tratta di un avvistamento decisamente raro nelle acque attraversate dalle barche a remi del Polo nautico.
«Come ci sono milioni di allenatori di calcio, sui social abbiamo migliaia di esperti di controllo del moto ondoso. Che però non sanno che per tutte le necessità che ci vengono richieste di trattare in una città tanto complessa come quella di Venezia, tra centro storico e terraferma, ci vorrebbero 800 agenti e invece nel nostro organico ce ne sono al momento 450. Poi ricordo che davanti a San Giuliano non saremmo noi a dover eseguire i controlli sulla navigazione. La competenza sarebbe dell’ex Magistrato alle acque che conta però una sola pattuglia. E quindi cerchiamo di controllare ovunque a partire dalle zone dove ci sono maggiori problemi», spiega il comandante.
Ovvero Fondamente Nuove, il bacino di San Marco, il Canal Grande dove spesso il traffico acqueo si trasforma in caos. Ma anche la laguna tra Venezia e Mestre, solcata dal ponte della Libertà, vede una difficile convivenza, specie nei weekend, tra diportisti, imbarcazioni di trasporto e i circa duemila atleti ed appassionati che praticano voga, canoa, vela da Mestre nelle acque verso Venezia. E che reclamano telecamere e controlli sulla velocità dei natanti a motore. Nei giorni scorsi la presenza della imbarcazione della polizia locale, come succede anche a Venezia, ha prodotto l’immediato rispetto delle velocità massime consentite.
Ma è durato il tempo della loro permanenza, dicono molti. «Si fa quel che è possibile, con il massimo impegno del personale», ribadisce il comandante, «e le multe ci sono e testimoniano l’impegno». La battaglia, del resto, è continua e il telelaser è stato potenziato da giugno per il progetto Onda Zero.