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Август
2022

Spettatori da mezza Europa, il direttore artistico Pedini promuove il Mittelfest: «Ha riacquistato la sua vocazione internazionale»

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CIVIDALE. Un gran finale pop che ha unito la musica contemporanea alla tradizione sinfonica: la trentunesima edizione di Mittelfest si è conclusa nella serata di domenica 31 luglio con il concerto de La Rappresentante di Lista e l’orchestra Arcangelo Corelli nel parco del Convitto nazionale Paolo Diacono.

Uno spettacolo in grado di far convivere suoni e note all’apparenza agli antipodi e invece qui in perfetta simbiosi. Una sorpresa, qualcosa di inaspettato. Un imprevisto, appunto come il tema scelto dal direttore artistico Giacomo Pedini per tenere unito il festival che per dieci giorni ha portato in scena il meglio del teatro, della musica, della danza e del circo della Mitteleuropa.

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Conquistando il favore del pubblico che ha dimostrato di gradire il programma, facendo registrare una buona presenza a ogni eventi. «Mittelfest ha chiuso con un’atmosfera vivace e internazionale – commenta il direttore artistico Giacomo Pedini – la città è stata viva, piena del pubblico che si è mescolato agli artisti, creando così una comunità contemporanea e curiosa che fa di Cividale un avamposto magico dello spettacolo dal vivo del centro Europa. Austriaci, sloveni, olandesi, kosovari: sono tante le lingue che hanno attraversato la città, insieme ovviamente a italiano e friulano, riportando il festival alla sua vocazione internazionale».

Grande successo per gli spettacoli che hanno trasformato Cividale in una scenografia d’eccezione celebrando il rapporto unico ed emozionale che la città ha con il proprio festival: come il progetto Déjà Walk che ha coinvolto gli spettatori in una passeggiata lungo i percorsi della città, riletti alla luce di informazioni fornite da un tablet, da un paio di cuffie e delle emozioni individuali. O come Vizjios che ha fatto immergere le persone presenti in un sogno sulla riva e nelle boscaglie del fiume Natisone. Sono stati molto apprezzati anche gli spettacoli con cui Mittelfest ha rifondato il rapporto con il patrimonio d’arte della città: come Death and birth in my life che, all’interno del Museo archeologico nazionale, ha toccato nel profondo, fatto ridere e piangere gli spettatori con i racconti di vita e di morte dei protagonisti.

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E poi la danza di Stand Alones che ha trasformato le sale della Collezione De Martiis di Palazzo del Nordis in un palco intimo ed intenso. O, ancora, le Consultazioni Poetiche che ieri e sabato hanno animato il centro di Cividale: sedendo a un tavolino, gli attori del Théâtre de la Ville creavano un dialogo a due, fatto di letture, musica, poesie appositamente scelte per ognuno.

Gli Imprevisti di Mittelfest sono stati davvero di tutti durante questa edizione: grande successo, infatti, per il Progetto Famiglia che ha portato a teatro genitori e bambini a un prezzo speciale.

Il linguaggio “muto” e universale della clownerie, l’abilità fisica e la musica trasversale ad ogni età hanno fatto riempire le sale di grandi e di bambini.

Obiettivo centrato: ora si guarda al 2023, con le prime novità che verranno già rivelate questa mattina durante il tradizionale incontro di chiusura del festival.




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