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Август
2022

Schianto in Croazia, ecco chi era Andrea: vent’anni dopo Ferragosto e una grande passione per la palestra

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PIOVE DI SACCO. Avrebbe compiuto vent’anni appena dopo Ferragosto. La più spensierata delle età. Un vacanza con gli amici e il sapore impagabile della libertà che segna l’ingresso della vita adulta. Per Andrea Bellingardo tutto questo è durato giusto l’istantanea di un’estate che alla fine se l’è portato via senza chiedere il permesso. La sua scomparsa, oggi, è un lutto tremendo: per i familiari, per gli amici, per la comunità in cui era cresciuto e per gli ambienti che frequentava quotidianamente.

Abitava in via Montello a Corte, in zona Sampieri, la località che guarda alla veneziana Campagna Lupia. Con lui papà Massimo, la mamma Marina Panizzolo e la sorella maggiore Beatrice. Un’infanzia e un’adolescenza serena quella di Andrea, quella di un bambino che cresce coltivando i propri sogni in un paese di campagna.

Dopo le scuole medie si era iscritto all’indirizzo turistico dell’istituto tecnico cittadino “De Nicola”. «Abbiamo frequentato insieme i primi tre anni» esordisce Denis, uno degli amici di sempre «poi Andrea ha scelto di entrare nel mondo del lavoro. Da qualche mese faceva il falegname per un ditta della zona».

Amava molto lo sport tanto che la frequentazione di una palestra della frazione di Tognana era diventato un appuntamento praticamente giornaliero. Le sue tante storie in Instagram lo ritraggono impregnato a far pesi e a far fatica, orgoglioso di quello che era diventato il suo fisico allenato.

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Quando si dice il che il destino scrive per ciascuno storie irripetibili e uniche. «All’ultimo non sono riuscito ad unirmi agli amici per la vacanza» continua Denis con un filo di voce «C’era però la mia fidanzata, che dopo l’incidente, sconvolta, è riuscita ad avvisarmi. Lei era nella macchina che seguiva quella di Andrea ma non ha fatto in tempo a rendersi conto di quello che è accaduto. Fortunatamente lei non ha subìto gravi conseguenze. Sono subito partito, con dei familiari, per la Croazia».

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L’amico non si capacita di quello che è successo ad Andrea. «Avevamo tutti grande fiducia in lui» ci tiene subito a precisare per sgombrare il campo da ogni possibile e infondata illazione «Del gruppo era sicuramente il più responsabile e tranquillo alla guida. Mai e poi mai avrebbe messo in pericolo chi viaggiava con lui». Un’amicizia vera la loro. «Era un’ottima persona» spiega abbandonandosi ai ricordi «e soprattutto amatissimo dagli amici. Era un grande sportivo, si allenava praticamente tutti i giorni. Era inoltre molto simpatico, sincero e genuino. Gli piaceva inoltre molto fare festa, divertirsi e stare insieme agli altri, godendosi i momenti di socialità. Inoltre voglio assolutamente sottolineare come fosse un ragazzo molto leale. Ci mancherà moltissimo».

Le voci in paese sull’accaduto hanno iniziato a rincorrersi, anche in maniera incontrollata, già nel fine settimana. «Ho visto Andrea crescere, da quando era bambino fino a quando è diventato ragazzino e ancora frequentava la parrocchia per la preparazione ai sacramenti» dice don Antonio Brugnolo, parroco della frazione piovese, nel suo ricordo «Non lo vedevo però da qualche tempo. Si sa, a quell’età, in pochi anni il mondo cambia completamente». —




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