Monselice, il Comune condanna la protesta dei 30 negozi “poco coinvolti”. Ecco cos’è successo
MONSELICE. L’assessore al commercio Stefano Peraro non ci sta alla protesta dei negozianti andata in scena sabato sera durante la manifestazione dedicata a Federico II.
Oltre trenta negozi hanno spento le luci e affisso un cartello con uno “smile” triste alla loro porta per contestare il loro poco coinvolgimento nelle manifestazioni organizzate nella cittadina murata. Erano solo quattro infatti i negozi che hanno aderito all’iniziativa di apertura serale di sabato, un’apertura che i negozianti hanno appreso però solo dalla bozza del volantino e non da pianificazioni e tavoli di confronto.
«Se c’è stata una protesta sabato sera in piazza o non me ne sono accorto, oppure è stata un insuccesso», spiega Peraro.
Secondo l’assessore, i negozianti hanno perso un’occasione: «Ho visto gli stessi ideatori della protesta girare tutta la sera tra le vie del centro, sorpresi dal pubblico presente. Il cartello che hanno affisso era incomprensibile e per fare numero è stato appeso persino su negozi chiusi per ferie e su attività che non hanno mai tenuto aperto per nessun evento» continua Peraro «Inoltre, trovo davvero che sia di cattivo gusto fare una protesta quando c’è un evento che attira molti cittadini e turisti. Chi pensa che solo con gli eventi il commercio possa prosperare ha una visione miope. Occorre fare sinergia, attivare collaborazioni e non lamentarsi sempre», conclude l’assessore.
A cui fa eco il vicesindaco Andrea Parolo: «Ma quale mancato coinvolgimento! Già dai primi di luglio, l’amministrazione comunale si è attivata per chiedere la collaborazione delle attività commerciali e in particolare l’apertura serale dei negozi. Mai come in quest’anno la città di Monselice ha presentato un cartellone così ricco di eventi e soprattutto di grande qualità».
Toni duri verso i commercianti, dunque, a cui viene ribadito che l’amministrazione aveva accolto alcune loro proposte che però poi non sono state messe in atto dai commercianti: «Considerato che le principali attrazioni avevano come oggetto il fuoco» continua Parolo «il piano di sicurezza della manifestazione ci imponeva spazi adeguati e distanziamento con il pubblico e pertanto gli spettacoli, come per altre manifestazioni, si sono svolte in piazza Ossicella, piazza Mazzini, via Argine Destro», conclude Parolo. Tra l’amministrazione ed i commercianti si è creato un grosso strappo che non sarà facile ricucire.
Venendo alla festa, un buon afflusso di pubblico sabato sera ha riempito gli spazi del centro storico in cui si sono svolti spettacoli di fuoco, giocoleria e acrobazie. L’intrattenimento che ha tenuto più con il fiato sospeso i presenti è stata la camminata di un funambolo sul canale Bisatto assieme alle coreografie infuocate con musica in piazza Mazzini.
Alcune criticità però solo state rilevate dai presenti, come la difficoltà di capire gli orari degli spettacoli, dato che nei punti di allestimento, accanto alle transenne, non c’era scritto l’orario di inizio e la tipologia di intrattenimento. Inoltre alcuni presenti si sono lamentati di aver saputo di poter partecipare alla visita guidata al Museo San Paolo solo nel pomeriggio di sabato: «Dopo tre giorni che avevo chiesto di partecipare alla visita, mi hanno dato la conferma solo sabato pomeriggio», racconta una visitatrice.