Torna il “Banksy” morenico e parla di siccità accanto all’Arnò prosciugato

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Nuova incursione dell’artista castiglionese che, da giugno, sulla scia delle modalità dello street artist Banksy, realizza opere che vengono lasciate sul territorio castiglionese. Dopo le prime tre installazioni dedicate a J. H. Dunant, la nuova opera è stata posizionata domenica in via Porta Lago.

L’artista ha scelto la zona della “cascata” dell’Arnò, in secca ormai da oltre tre settimane, per lanciare il suo nuovo messaggio. Se la modalità, infatti, resta la stessa - cioè una tela con un un’immagine lasciata vicino ad un luogo simbolico - diverso questa volta è appunto il messaggio. Non più J.H. Dunant, fondatore della Croce Rossa, e al centro delle prime tre installazioni, ma un bambino africano che porta una tanica d’acqua.

Un’immagine che, solitamente, si vede nei servizi televisivi dedicati al tema siccità in Africa. In questo momento particolare, sembra dirci l’artista, anche le nostre terre sono simili a quelle zone dove l’acqua è un bene prezioso e la sua mancanza costringe intere popolazioni a centellinare quel poco che riescono a trovare.

Come per fare un paragone tra la mancanza d’acqua in Africa ed ora nel Nord Italia, il bambino con la tanica è stato posizionato vicino al corso d’acqua che, solitamente, serve per irrigare le campagne dell’Alto Mantovano e che, da quasi tre settimane, è ormai in secca. Un messaggio attuale e forte, come d’altronde lo erano i primi tre, dedicati a Dunant e che hanno ispirato le idee di soccorso e di pace promosse dalla Croce Rossa Internazionale.