Incendio a Duino, evacuati 1.300 campeggiatori
foto da Quotidiani locali
La vacanza a Sistiana si è trasformata in un incubo per i turisti ospitati al camping Mare Pineta, posizionato a ridosso del sentiero Rilke e affacciato sulla baia. Lo stesso incubo vissuto anche dal vicino complesso Conad Superstore di Duino. Le due strutture sono state infatti lambite pericolosamente dalle fiamme, arrivate a poche a poche decine di metri. Il fumo denso, l’odore acre, la preoccupazione e poi, inevitabilmente, la decisione di far sgomberare le due realtà.
«Quando è arrivato l’ordine di evacuare il campeggio c’erano all’interno circa 1.300 persone - racconta il titolare del Mare Pineta, Diego Lenarduzzi -. Circa un centinaio di ospiti, in attesa di poter rientrare, hanno scelto di trasferirsi all’interno della palestra di Aurisina trasformara dall’amministrazione comunale in un centro di accoglienza per sfollati. Altri si sono mossi invece con il camper e altri infine hanno preferito attendere fuori dalla struttura. Nessuno fortunatamente si è fatto male e il campeggio non ha riportato danni». La paura però, di certo, non è mancata. «I campeggiatori hanno iniziato a preoccuparsi quando, a causa del fumo denso e scuro, l’aria è diventata irrespirabile - racconta Lenarduzzi -. Quando abbiamo visto la colonna scura avvicinarsi, abbiamo subito iniziato a bagnare tutta la parte del bosco più vicina, ma la corsa del fumo non si è fermata». In serata per fortuna il rientro alla normalità: l’ordine di evacuazione è stato ritirato e gli ospiti hanno potuto rientrare al camping.
Attimi di paura anche tra i clienti e gli addetti del supermercato Conad. L’ordine di far evacuare tutti è arrivato al titolare Samuele Centazzo verso le 15.30. In quel momento nel complesso, che ospita anche una parafarmacia e un bar-gelateria, si trovavano circa cento persone. Il fuoco era comparso alle spalle del punto Superstore, per la verità, già un’ora prima. «Ho chiamato il 112, ma gli operatori erano già stati allertati - spiega Centazzo -. La situazione sembrava comunque sotto controllo, il fumo era diretto verso Monfalcone, ma poi in pochi minuti è salito un vento pazzesco, il fuoco ha cambiato velocemente direzione. Vedevamo le fiamme letteralmente saltare da un albero all’altro e avvicinarsi fino a raggiungere la strada davanti al supermercato, a 50 metri da noi: era incredibile». A quel punto il fumo nella zona è diventato densissimo e le operazioni dei Vigili del fuoco si sono estese anche a quell’area. «L’aria era irrespirabile - continua Centazzo - e io velocemente ho chiuso il sistema di ventilazione del supermercato, riuscendo così a limitare l’accesso del fumo nel negozio. Ho distribuito mascherine Ffp2 per maggior sicurezza. La Protezione civile da me contattata per sapere se era pericoloso continuare a lavorare in quel momento non mi dava ancora indicazioni di evacuare, ma poco dopo gli agenti del vicino commissariato di Polizia si sono presentati all’ingresso dandomi l’ordine di far uscire tutti».
La preoccupazione è stata tanta, Centazzo non lo nasconde. «Grazie a dio è arrivata anche la pioggia ad aiutare i vigili del fuoco, entrati in azione tempestivamente. L’importante è che nessuno si sia fatto male - sottolinea -. Ho veramente temuto che la mia attività andasse in fumo nel senso letterale del termine. È stata una brutta avventura. Vedere le fiamme a pochi metri dal proprio negozio fa male. Quella è la mia seconda casa, passo lì dentro 12 ore al giorno, è l’investimento della mia vita. Per fortuna non ha subito danni e anche dipendenti e clienti stanno tutti bene».