Curiosi a Contovello per il maxi mollusco spuntato dal laghetto ormai prosciugato
![Curiosi a Contovello per il maxi mollusco
spuntato dal laghetto ormai prosciugato](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/ilpiccolo/2022/08/06/220735233-f452c32f-24f5-4be4-b4c9-0b82cc509bb1.jpg)
foto da Quotidiani locali
TRIESTE L’irresistibile fascino di poter vivere in prima persona un “incontro ravvicinato” con una specie definita “aliena” ha contagiato sabato più di qualcuno. Nel giorno in cui sul Piccolo è apparsa la notizia del ritrovamento, in ciò che resta del laghetto di Contovello prosciugato dal grande caldo di questo 2022, di alcuni esemplari di maxi conchiglie esotiche spuntati dal fango, sul posto s’è notato un discreto viavai di curiosi che, tuttavia, hanno preferito mantenere l’anonimato.
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Tant’è. Prima dell’emergenza incendi dalle parti di Sistiana, e prima ancora del breve temporale che ha spento il fuoco, intorno all’invaso si avvicina appunto più di qualcuno, nonostante la calura opprimente blocchi il respiro. Ci si arriva come si può. In motorino. O anche a piedi. In ogni caso muniti di apposito apparecchio - lo smartphone per intenderci - per catturare qualche immagine da poter poi condividere che riproduca la specie asiatica di mollusco gigante d’acqua dolce, roba da quasi 20 centimetri di larghezza, nota negli ambienti scientifici come Anodonta cinese -Sinanodonta woodiana. Nessuno vuole apparire con foto né nome, ma le testimonianze e gli aneddoti non mancano. Più di qualche residente della zona racconta che qui sono stati avvistati negli anni vari tipi di pesci: dai comunissimi pesci rossi fino a carpe, tinche, pesci gatto e persici sole. E c’è chi rammenta di aver notato sguazzare dei lucci, liberati in quelle acque proprio per riequilibrare l’asset naturale dell’invaso.
Quest’anno lo stagno è ai minimi storici, conferma un uomo del posto sulla cinquantina, che non vuole rendere note le proprie generalità, indicando alcuni impressionanti esemplari dell’Anodonta cinese che affiorano dal fango. A mollo nella melma se ne nota uno già completamente aperto, probabile vittima di qualche cornacchia o di qualche altro animale selvatico che l’ha scardinato per assaggiarne il contenuto. Ma a testimoniare che la notizia del ritrovamento ha destato immediatamente molta curiosità restano le numerose impronte di scarpe lasciate sul bordo dello stagno: qualcuno probabilmente si è avventurato per ricercare altri esemplari, ma ben presto si è reso conto della difficoltà dell’impresa. Un’impresa praticamente impossibile, visto che procedendo verso il centro dello stagno si sprofonda in vere e proprie sabbie mobili. Nella memoria storica dei residenti c’è anche chi ricorda l’invaso ricco d’acqua, al punto che qualche volta addirittura tracimava verso Grignano. E purtroppo su questo posto aleggia anche un tragico ricordo, legato a un fatto di cronaca di quasi un secolo fa, quando durante un inverno molto rigido - probabilmente quello del ’29 - alcuni bambini, pattinando sul laghetto ghiacciato, caddero in acqua per l’improvvisa rottura dello strato superficiale. Uno di loro perse la vita.
Tornando al viavai di ieri, secondo Walter Gasperi, appassionato di conchiglie e promotore della rassegna “Nesie” (North East International Shell Exposition) che si svolge annualmente a Montedoro, nonché scopritore di questa specie aliena a Contovello, «negli ultimi anni c’è una maggior attenzione verso i molluschi, come si può evincere dal numero crescente di visitatori che la rassegna fa registrare e di nuovi cultori della materia. Però bisogna sempre rispettare la natura. E conservarla: ora sarebbe il momento ideale per bonificare lo stagno di Contovello, riutilizzando il suo fango per scopi agricoli, previa analisi chimica, andando così a ripulire tutta l’area ripristinandone la struttura originale»