Il bus dei pellegrini uscito di strada in Croazia: Papa Francesco prega per le vittime
Per la Procura croata il conducente ha perso il controllo del volante. Impossibile stabilire la velocità
ZAGABRIA Per la magistratura croata che sta indagando sull’incidente di sabato del pullman con a bordo i pellegrini polacchi diretti al santuario di Medjugorje, che ha causato la morte di 12 di essi, le cause sono da imputare al fatto che il conducente (morto anche lui nel terribile schianto) ha perso il controllo del volante, sbandando a destra per impattare contro il guard rail per poi finire nel canale di scolo delle acque schiantandosi contro un muretto.
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La Procura di Stato ha ordinato l’autopsia delle salme e gli esami sul corpo dell’autista per conoscere quale fosse il suo stato alcolemico. La polizia non è riuscita a determinare a quale velocità andasse il pullman al momento dell’impatto con il guard rail perché il tachigrafo è andato completamente distrutto. I ministri della Salute croato e polacco, Vili Beroš e Adam Niedzielski, hanno visitato ieri mattina gli ospedali di Zagabria dove sono stati curati i feriti nell'incidente sulla autostrada A4 Zagabria-Gorićan, e hanno sottolineato che 19 persone sono ancora in gravi condizioni. 44 persone erano a bordo del pullman, tra cui due conducenti, e 12 hanno perso la vita, ha confermato ai giornalisti il ministro della Salute polacco al termine della visita all’ospedale Kbc di Zagabria.
Tutti i feriti sono stati curati in tre ospedali della capitale, oltre che negli ospedali di Varaždin e Čakovec, ha precisato ancora il ministro polacco. «Lo Stato polacco non lascia i suoi cittadini senza aiuto. Insieme alla delegazione polacca, quattro persone ferite nel tragico incidente in Croazia stanno tornando a Varsavia», ha annunciato poi Niedzielski su Twitter. Anche il Santo Padre ha ricordato la tragedia dei pellegrini per Medjugorje durante l’Angelus.
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«Ho appreso con dolore la notizia dell'incidente stradale avvenuto ieri mattina in Croazia. Alcuni pellegrini polacchi diretti a Medjugorje hanno perso la vita e altri sono rimasti feriti. La Madonna interceda per tutti loro e per i familiari», ha detto Papa Francesco dalla finestra che si affaccia su piazza San Pietro. Secondo l’ingegnere Goran Husinec, perito permanente del tribunale per la circolazione stradale, la tecnica e la valutazione di autoveicoli e imbarcazioni, interpellato dal Jutarnji List, quotidiano di Zagabria, ci doveva essere una recinzione protettiva molto più forte su quella parte dell’autostrada: il progettista doveva prevedere che un tale incidente potesse verificarsi e questa possibilità doveva essere prevenuta installando appunto una recinzione protettiva più forte. La recinzione non è stata progettata per contenere un autobus così grande, «ma dovrebbe esserlo».
«Molto probabilmente - ha proseguito Husinec - e questo è evidente dal numero di feriti, i passeggeri non indossavano le cinture di sicurezza, il che avrebbe sicuramente salvato tutti i passeggeri nel retro dell'autobus dal rimanere feriti». La stampa croata poi fa notare come un autobus su tre che viene sottoposto a controlli dalla polizia o dalla motorizzazione risulta irregolare, e denuncia il sistematico mancato controllo dei pullman per vedere se l’autista ha fatto il furbo col tachigrafo, se ha invece rispettato le ore di guida consentite e il riposo obbligatorio. Ma non sembra essere questo il caso del pullman polacco, il quale aveva due conducenti che si alternavano alla guida del mezzo. — © RIPRODUZIONE RISERVATA