Emergenza migranti a Trieste, 30 posti in via Udine
TRIESTE. In accordo con la Prefettura e in collaborazione con tutte le associazioni che operano nel settore dell’accoglienza ai migranti, il Comune di Trieste mette a disposizione del sistema Cas (Centro di accoglienza straordinaria), un’ulteriore trentina di posti all’interno della struttura di via Udine. Nell’ultimo periodo era destinata a dare accoglienza alle persone residenti senza fissa dimora.
Una novità - quella di ampliare la destinazione di un immobile di proprietà della Fondazione CRTrieste che ha avallato la decisione - dettata dall’esigenza di dare risposte all’emergenza degli arrivi in città e alla situazione venutasi a creare di conseguenza in piazza della Libertà, con persone che dormono a terra in attesa dell’assegnazione di uno dei posti a disposizione del sistema di accoglienza.
«Serviva dare una risposta - sottolinea l’assessore comunale alle Politiche sociali Carlo Grilli che ieri ha portato in Giunta la specifica delibera -, quella struttura in questo modo amplia le sue funzioni con i finanziamenti ministeriali, così garantiremo ulteriori 25-30 posto letto alle persone che devono attendere la disponibilità ad essere inserite all’interno del circuito di protezione».
Dopo il caso di piazza Libertà - con il sindaco in prima linea per porre fine a una situazione che anche in queste giornate vede gente accampata, distesa a terra, dormiente sulle zone verdi usando coperte termiche e cartoni -, l’assessore Grilli riferisce di «aver chiamato a raccolta nel mio ufficio tutti i soggetti impegnati nell’accoglienza, e dal confronto si è trovata questa soluzione. Mi è stata garantita collaborazione da tutti i presenti».
La nuova destinazione del centro di via Udine, gestito dalla Comunità di San Martino al Campo in collaborazione con i diversi soggetti attivi nell’accoglienza, «non farà venir meno il servizio ai senza fissa dimora che fino ad oggi lo frequentavano - assicura Grilli -, il servizio verrà però ampliato ai nuovi soggetti».
Ovviamente nessuno può vietare a un richiedente asilo di frequentare piazza della Libertà, oramai punto di ritrovo anche per chi, arrivato da lontano, si è già visto assegnare un posto in una delle strutture destinate all’accoglienza e gestite dalla Caritas o dall’Ics, ma la soluzione di via Udine dovrebbe porre fine all’esigenza di molti di creare giacigli di fortuna dove passare anche la notte.
«Nel momento in cui anche i trasferimenti ci verranno in aiuto - spiega Grilli -, sicuramente i nuovi posti offerti al sistema Cas potrebbero risolvere la situazione di piazza della Libertà. Non faccio polemiche, il mio obiettivo è quello di dare una risposta di dignità a queste persone e con questo accordo si va in quella direzione. Un’operazione, quindi, che restituisce dignità alla persone e decoro alla piazza».