In Veneto scoppia il caso Caner: l’assessore non ha versato 50 mila euro di arretrati alla Lega
Da molti mesi Caner non versa al partito la quota prevista da chi ricopre cariche istituzionali o siede nei cda delle partecipate pubbliche, calibrata sugli emolumenti percepiti. La querelle è scoppiata negli ultimi giorni, ai diversi piani della Lega
TREVISO. Il partito sostiene di avanzare 50 mila euro, lui dice che l’arretrato va almeno dimezzato. Questioni interne della politica? Mica tanto, se il partito si chiama Lega e lui, il “moroso”, è Federico Caner, assessore veneto al turismo, all’agricoltura, e ai fondi Ue fedelissimo del presidente Luca Zaia, al suo quinto mandato in Regione, tra consiglio (i primi due) e giunta (tre). Sostenitore nel 1993, militante dall’anno successivo, gentiliniano doc, capogruppo a Treviso e poi decollato verso Venezia, quando tutti avrebbero pronosticato la corsa di Luca Vettor.
Da molti mesi Caner non versa al partito la quota prevista da chi ricopre cariche istituzionali o siede nei cda delle partecipate pubbliche, calibrata sugli emolumenti percepiti. La querelle è scoppiata negli ultimi giorni, ai diversi piani della Lega, e sarebbe rimbalzata anche in via Bellerio al federale, destando sconcerto ovunque, sia per il profilo politico del “moroso” che per l’importo in questione.
Tesoriere del partito in Veneto è Massimo Bitonci, già presidente del partito quando era nathional. È lui a gestire la partita dei versamenti interni, peraltro ufficializzata sul sito legaonline in seguito alle norme sulla legge per la trasparenza. Dove in effetti – lo si può verificare facilmente – il nome di
Caner non compare nelle più recenti schermate che mese per mese registrano sin dal 2020 gli importi pagati da assessori e consiglieri che versano quelle che la legge chiama “erogazioni liberali”, su cui è praticabile una detrazione del 19 per cento. Nessuno può obbligare nessuno, sia chiaro, si tratta di una prassi prevista dallo statuto interno e ora normata – a tutti partiti - dalla legge che impone la pubblicazione di ogni somma ricevuta dalle forze politiche.
«È vero, sono in ritardo con i versamenti di quest’anno, ma faccio presente che ho sempre pagato dal primo giorno in cui sono entrato in Regione, fino al tutto il 2021, e lo farò non appena mi sarà possibile», dice l’assessore trevigiano, quando lo raggiungiamo. «Ho spiegato a chi di dovere la mia situazione, chiedendo una dilazione nei tempi, per alcune situazioni contingenti. Prendo atto di come queste situazioni legate ad una congiuntura personale vengano utilizzate in questo periodo. Ritenevo di aver dato tutte le spiegazioni e le rassicurazioni del caso».
I maligni dicono che ci sarebbe un secondo fronte, in questa morosità di Caner. Parte dell’arretrato, almeno 20 mila euro, sarebbero contestati dall’assessore come non dovuti, perché legati a pregresse campagne elettorali dove l’assessore rivendica di essersi accollato personalmente oneri. E c’è qualche veterano che dal canto suo ricorda come in passato il partito non sia stato inflessibile con tutti... Altri parlano di problemi personali dell’assessore, non ultimo i danni che la flavescenza dorata ha arrecato alle sue vigne – Prosecco of course – non distanti dal capoluogo. La coincidenza con la corsa al seggio di questo inopinato agosto elettorale non sfugge a nessuno. La querelle sui versamenti esplode quando
Caner appare nella lista dei possibili outsider zaiani per le politiche, potenziale alternativa ai parlamentari uscenti, in un Carroccio scottato dalle ultime comunali, in cifra singola nei capoluoghi di provincia dove un tempo faceva incetta di voti. E aggiungeteci anche la recente richiesta della Lega ai consiglieri di finanziare la campagna elettorale con un versamento una tantum (5 mila euro, cifra poi smentita al ribasso)...L’humus perfetto per scatenare ulteriori tensioni. Il Ferragosto si preannuncia caldissimo.