Lavagne digitali, robot e visori 3D: in arrivo 18 milioni per 103 istituti a Treviso e provincia, ecco quali
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Pioggia di fondi europei del Pnrr per comprensivi e superiori, compresi i laboratori del progetto Next Generation. Moretti: «Così potremo preparare i ragazzi al futuro». Il dettaglio dei fondi scuola per scuola
TREVISO. Diciotto milioni di euro alla Marca per costruire la scuola del futuro: innovazione e digitalizzazione, intelligenza artificiale e realtà aumentata. Beneficiari 103 istituti, fra comprensivi e superiori.
Il riferimento è ai fondi europei del Pnrr-Next Generation (Piano nazionale di ripresa e resilienza), legati al programma “Piano Scuola 4.0-classrooms”: al Veneto sono stati erogati finanziamenti per 97 milioni, di cui 18,3 destinati appunto alle scuole trevigiane. Considerando l’altro filone “Next generation-Labs” (vedi pezzo a parte), la nostra regione può contare su altri 30 milioni, di cui 5,6 per Treviso. In tutta Italia si arriva, nel complesso, a 2,1 miliardi.
«Un progetto che prevede la nascita di nuovi spazi di apprendimento flessibili e tecnologici per favorire la collaborazione e l’inclusione» sottolineano dal Ministero dell’Istruzione. La Marca è la provincia che con Verona e Vicenza ha incassato di più: a fare la parte del leone, con il contributo maggiore, l’istituto comprensivo Casteller di Paese, cui sono andati 342.775 euro.
Fanalino di coda risulta invece il Galilei di Castelfranco, meritevole di 108 mila euro. In mezzo tutti gli altri 101, dal capoluogo fino ai confini della provincia. Non c’erano bandi, l’assegnazione ha riguardato tutti gli istituti, l’ammontare del finanziamento dipende dal numero di alunni.
TUTTI I CONTRIBUTI ISTITUTO PER ISTITUTO
L’infografica interattiva qui sotto è molto semplice e indica gli istituti e gli importi concessi. Si compone di più schermate, potete “sfogliarla” usando la freccia verso destra a piede della tabella per un numero di schermate che varia a seconda che stiate visualizzando questo articolo da desktop o da mobile
Le risorse serviranno ad acquisire strumenti per rendere le classi al passo con i tempi: dai robot alle stampanti 3D, dai visori per la realtà virtuale agli e-book, dalle lavagne digitali ai progetti in realtà aumentata. «Ci si doterà di strumenti che prepareranno i ragazzi al futuro, allenandoli al mondo del lavoro», commenta Renata Moretti, preside del Besta, «si potrà trasmettere una cultura digitale, assicurando una scuola moderna».
Inevitabile ricordare la sezione 4.0 delle medie Martini di Treviso, introdotta l’anno scorso per alzare l’asticella dell’insegnamento digitale. In una scuola peraltro già all’avanguardia, forte di un’ampia dotazione di robot.
«Con i nuovi finanziamenti si potrebbe garantire un percorso analogo alle nostre primarie», riflette Luana Scarfì, dirigente del comprensivo Martini, «obiettivo creare “classi digitali”, dove, fin da subito, si fa alfabetizzazione informatica. E ampliare la dotazione digitale degli alunni, penso agli e-book, significa alleggerire pure il peso degli zaini. Oltre che assicurare competenze informatiche fin dalla giovanissima età. La sezione 4.0 delle medie ha avuto successo, tanto che l’anno prossimo si passerà da una singola classe a due».
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Erogati anche 5,6 milioni per i laboratori tecnologici
Scuola del futuro significa pure laboratori moderni e super attrezzati. Ed è in quest’ottica che si inquadrano i 5,6 milioni di euro di fondi Pnrr destinati a 37 superiori trevigiane da “Scuola 4.0-Labs”, il fondo per le aule speciali.
Due i livelli di finanziamento, discriminante il numero degli studenti: 164.644 o 124.044 euro. L’obiettivo è costruire laboratori che permettano ai ragazzi di prendere piena dimestichezza con la tecnologia e le nuove sfide del digitale. Così, fra i dirigenti, c’è già chi ha le idee chiare.
Come Renata Moretti, del Besta: «Da settembre partiremo con un nuovo indirizzo legato allo spettacolo, i fondi potrebbero permetterci di attrezzare un’aula per la cinematografia o con le caratteristiche dello studio televisivo. Un’altra idea potrebbe riguardare l’aula magna della sede di via Medaglie d’Oro: parte degli spazi potrebbero essere convertiti in biblioteca, magari con postazioni informatiche».
Detto in altre parole: «I finanziamenti ci aiuteranno a realizzare sogni che altrimenti sarebbero rimasti nel cassetto», conclude la preside del professionale di Borgo Cavour. —