Mestre, la rissa tra spacciatori finisce a coltellate: ferito un uomo
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L’episodio in via Piave. Non è escluso che quanto avvenuto sia legato al fatto che il mondo dello spaccio in città sta nuovamente cambiando e per vari motivi. Chi opera in strada parla di “clima caldo” che agita venditori e acquirenti
MESTRE. Nella segnalazione fatta alla centrale della polizia un passante segnalava una rissa tra cinque o sei magrebini all’incrocio tra via Podgora e via Piave a Mestre.
Era circa mezzanotte di mercoledì 10 agosto, quando sul posto sono arrivate le volanti della Questura. Sul posto gli agenti hanno trovato a terra un magrebino ferito in varie parti del corpo.
Ferite da arma da taglio. Disteso a terra l’uomo perdeva parecchio sangue. Portato all’ospedale è stato ricoverato in osservazione. Non è in pericolo di vita. Con sè non aveva documenti. Ha un’età apparente di 40 anni. Delle altre persone coinvolte nella rissa nessuna traccia.
Non è escluso che l’episodio sia legato al fatto che il mondo dello spaccio in città sta nuovamente cambiando e per vari motivi. Chi opera in strada parla di “clima caldo” che agita venditori e acquirenti. Sul fronte dei primi ci sono due aspetti considerevoli: la presenza di nuovi spacciatori nordafricani e il fatto che si stiano spostando sempre più verso il centro della città. O quantomeno c’è il tentativo di farlo.
È la logica conseguenza della pressione che Polizia locale e forze dell’ordine stanno facendo sui luoghi tradizionali della vendita di stupefacenti, da almeno due mesi. Da quando si registrò una serie di overdose mortali da far parlare di Mestre quale capitale italiana di questo fenomeno.
I nuovi pusher, arrivati ad occupare lo spazio lasciato libero da quelli arrestati, si muovono in gruppetti di tre o quattro e cercano nuovi luoghi dove vendere lo stupefacente. Eccoli allora “battere” zone sempre più vicine a Piazza Ferretto, la fine del Corso, piazza Barche.
Per il momento la pressione delle forze di polizia lascia loro poco spazio. Sul fronte della domanda è sempre più evidente che la domanda di cocaina abbia superato, anche in strada, quella dell’eroina.