Gnocco fritto e birra in piazza: a Belforte è di nuovo festa
Più di settanta i volontari ansiosi di ripartire. Invariata la formula: sapori tipici e musica. Il via il 19 agosto
Torna a Belforte la festa del gnocco fritto e della birra, giunta quest’anno alla sua diciannovesima edizione: l’appuntamento è dal 19 al 22 agosto in piazza Risorgimento. Dopo i due anni di stop imposti dalla pandemia, l’obiettivo del circolo La Torre, che organizza la manifestazione, resta quello di creare il giusto connubio tra il gnocco fritto emiliano, gli ottimi salumi nostrani e i formaggi della zona.
«Sempre di più la festa sarà caratterizzata dalla ricerca di sapori tipici e tradizionali, che con sempre maggiore difficoltà, incontriamo sulle nostre tavole globalizzate» promettono gli organizzatori. Quindi sulla tavola della festa di Belforte si troveranno il salame tipico mantovano, la mortadella di Bologna, la spalla cotta, la coppa piacentina, il prosciutto tipico di Parma.
Tra i formaggi, il Grana Padano stagionato e il gorgonzola, da gustare con le mostarde cremonese e mantovana. A consolidare l’unione fra questi piatti tipici saranno, ancora una volta, l’ottima birra di vari tipi e la musica di qualità che allieterà le quattro serate.
Fra i piatti più attesi non mancherà la specialità locale, il richiestissimo risotto alla belfortese, ricetta certificata Deco (Denominazione comunale di origine), risotto mantecato con salsiccia, pomodori e piselli, e un eccellente fritto misto di mare.
Fondamentali per la buona riuscita della festa sono le instancabili cuoche, friggitrici provette, e gli oltre settanta volontari che faranno ruotare gli ingranaggi di quella che si annuncia come una delle feste più gustose dell’estate mantovana.
Il programma degli spettacoli prevede per venerdì 19 agosto serata latina con dj Dario Gaboardi e le scuole di ballo latino; sabato 20 serata afro con dj Yano e Music Machine; domenica 21 musica italiana con il gruppo Divina, omaggio dagli anni 70 ai giorni nostri; lunedì 22 chiusura con la cover band Alterego. —
Stefano Ras