Serracchiani: «Cabinovia? Meglio i tram. Si chieda di spostare i fondi»
TRIESTE. «Invito il sindaco Dipiazza a prendere atto che il progetto dell’impianto dell’ovovia è estremamente divisivo, invasivo e che molto probabilmente non risolve i problemi di mobilità della città, e ad avviare un’interlocuzione con il ministero, che ho verificato essere possibile, per spostare quei fondi sul progetto del tram avanzato dal comitato No ovovia».
L’esortazione al primo cittadino arriva dalla presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, che guarda con interesse alla proposta formulata dal comitato No ovovia di realizzare a Trieste due linee tranviarie al posto del progettato impianto a fune dalla città al Carso. Nel dettaglio, la proposta del comitato No ovovia a cui fa riferimento Serracchiani, prevede la realizzazione di due linee tranviarie: la prima – dalla lunghezza complessiva di 6,2 chilometri – dalla Stazione centrale a Borgo San Sergio, mentre la seconda da Barcola a largo Irneri per altri 6,4 km.
«Serve trovare una soluzione per la mobilità e il traffico di Trieste – sottolinea Serracchiani – e non qualcosa che semplicemente diverta i turisti. Serve prendere atto che Trieste è una città dove soffia forte la bora, e analizzare il rapporto costi-benefici trattandosi di un impianto che rischia di restare chiuso per diverse settimane all’anno». Per l’esponente del Pd, che si dichiara «dubbiosa sul fatto che quell’opera possa ottenere le autorizzazioni necessarie, con il rischio di non poter fare nulla e restituire i fondi», va «tenuto conto di questi problemi, dell’impatto ambientale, delle difficoltà oggettive, e con il ministero si può verificare la possibilità di una soluzione alternativa, meno impattante, più interessante e più risolutiva per i problemi della città. Per raggiungere questo scopo serve, ovviamente, un’azione del Comune».
Serracchiani ritiene si tratti «di spiegare al ministero le ragioni e documentare l’efficacia dell’intervento con le analoghe procedure, passaggi su cui non dubito che lo stesso Comitato potrebbe offrire collaborazione. Dipiazza sa quanto mi sono impegnata per far arrivare a Trieste le navi da crociera e certo non sarà il tram a farle fuggire, dal momento che non parliamo del lento e lungo treno delle Rive di decenni fa».
Ma il sindaco Roberto Dipiazza tira dritto: «Io invece vado avanti – sostiene il primo cittadino –, e aspetto il nuovo governo, che sarà di centrodestra e mi supporterà nel portare a termine questo bellissimo progetto per la città». E sul progetto del tram proposto dal Comitato No ovovia e ritenuto valido da Serracchiani, il primo cittadino dichiara: «I triestini vogliono vedere un treno passare sulle Rive e davanti a piazza dell’Unità? Il loro progetto prevede un collegamento che da Barcola-Bovedo arrivi in largo Irneri, per poi girare e ritornare indietro: cosa motiva quel collegamento, chi deve trasportare? La cabinovia punta a dare una soluzione alla penetrazione da Nord, andando ad alleggerire il traffico di via Commerciale o di Strada del Friuli, mentre da Barcola-Bovedo a Campo Marzio – conclude – chi portiamo?».