Le fiamme sul Rilke, rogo domato in poche ore. In serata focolaio sotto l’ospedale di Cattinara
foto da Quotidiani locali
TRIESTE. È stato rapidamente domato, giovedì 11 agosto a Duino, l’ennesimo focolaio di questa terribile estate degli incendi che hanno devastato il Carso triestino. Vigili del fuoco e Protezione civile sono riusciti nell’arco di poche ore a circoscrivere le fiamme e a garantire la totale sicurezza delle abitazioni della zona.
La paura però, di primo mattino, è stata notevole, anche perché stavolta a essere colpita è stata parte di una delle zone più belle dell’intero territorio, il sentiero Rilke. Un’oasi verde, a ridosso dalla baia di Sistiana, percorsa per l’intero arco dell’anno da turisti e residenti che amano quei sentieri, e che ha rischiato di andare a fuoco. Sviluppatosi nell’area vicina al supermercato Conad, a poche decine di metri dall’imboccatura della deviazione stradale che porta nel centro di Duino, l’incendio rischiava infatti di propagarsi e, considerando che la zona è caratterizzata dalla presenza di abitazioni e negozi, il pericolo è stato notevole.
Fortunatamente il veloce intervento delle squadre antincendio ha permesso di circoscrivere il fronte. Per ore però c’è stata forte apprensione e il traffico è tornato normale soltanto nel pomeriggio. Già alle 8 del mattino infatti, per evitare situazioni di rischio, Autovie venete aveva provveduto a chiudere lo svincolo di uscita a Duino Nord, in direzione di Trieste, per consentire le operazioni di spegnimento delle fiamme da parte dei Vigili del fuoco, della Protezione civile e del Corpo forestale e per garantire la sicurezza dei mezzi in transito. «La Polizia locale di Duino Aurisina – aveva annunciato il vice sindaco di Duino Aurisina, Mitja Petelin, presente sul posto fin dal primo mattino – ha chiuso per il momento il tratto della ex statale che va dalla rotonda delle Tre Noci a Duino».
Dall’altra parte era stata nel frattempo chiusa la strada statale che porta a Duino. Insomma si temeva un nuovo caos, anche perché il traffico ne stava risentendo, in conseguenza di chiusure e restringimenti.
Ad aumentare la tensione c’è stato poi il giallo sulle cause del fuoco, in quanto qualcuno, a metà mattina, aveva trovato, nella vegetazione, una linea retta di innesco di una cinquantina di metri, tale da far ipotizzare un comportamento doloso. «Abbiamo subito dato l’allarme in questo senso – ha detto Petelin – però gli uomini della Protezione civile ci hanno spiegato che questa linea di innesco era vicina al perimetro del precedente incendio, facendo pensare perciò che ci potesse semplicemente essere una correlazione fisica fra le due cose e non necessariamente un intervento umano».
Sull’argomento si è espresso anche il sindaco di Duino Aurisina, Igor Gabrovec, rientrato proprio questo giovedì: «È comprensibile che, essendo coinvolto il Rilke – ha sottolineato – si debba escludere stavolta che l’incendio possa essere stato causato dai treni che ovviamente per di là non passano; ma da questo a dire che c’è il dolo alla base del fuoco ce ne corre. Credo che l’atteggiamento più corretto in questo momento – ha aggiunto – sia quello di attendere l’esito delle indagini che saranno effettuate al riguardo, prima di esprimere un parere definitivo». Dalla Protezione civile è arrivata nel pomeriggio la conferma che l’incendio era stato domato e che la situazione stava tornando alla normalità. In serata invece è stato segnalato un focolaio attivo vicino all’ospedale di Cattinara, precisamente sotto il Polo cardiologico. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha consentito però di arginarlo e spegnerlo rapidamente.
Sia a Duino, sia a Prebeneg e Crociata, le due frazioni del Comune di San Dorligo della Valle - Dolina interessate dal fuoco martedì, proseguiranno ora le operazioni di presidio di bonifica, cioè gli interventi necessari per controllare che non ci siano focolai residui e a creare le condizioni affinché non se ne possano verificare altri. «Finché non calerà il vento - è stato il commento dei Vigili del fuoco intervenuti ieri al Rilke – il rischio che si possano scatenare nuovi incendi purtroppo rimarrà sempre elevato. Il terreno è caldissimo e tutta la vegetazione è secca. Ci vorrebbero poi anche abbondanti piogge per bagnare il terreno in profondità».