Le barche avvolte dall’erba: a passeggio nel Po ridotto a una foresta
Il livello risale di qualche centimetro ma gli effetti sul fiume non si vedono. Imbarcazioni incagliate, i porticcioli abbandonati: è ancora stato di emergenza
MANTOVA. C’era una volta il Po: le barche galleggiavano nell’acqua, per spostarle servivano i remi. Ora sono avvolte dall’erba alta un metro e per spostarle servirà il decespugliatore.
È un paesaggio surreale quello che si vede sulle lunghe, infinite spiagge, ormai tutt’uno con le sponde del fiume. Spiagge? Nemmeno quelle, la sabbia è già terra su cui si stende una fitta vegetazione palustre. Per arrivare all’acqua c’è da camminare centinaia di metri: qualche pozza stagnante, nemmeno più fango. È tutto secco, riarso. Le foto in pagina sono state scattate a Quingentole all’altezza della cosiddetta Piarda, l’antico lavatoio dove le donne del paese, un tempo, facevano il bucato.
Le barche sono incagliate, nessuno può più uscire da mesi ormai. Qui la situazione è impressionante. Il canale del Po scorre alla sinistra dell’isola dei Caimani: sulla sponda quingentolese l’acqua ha sempre scarseggiato, ma mai come quest’anno.
Guardando i dati raccolti dall’Aipo, un anno fa esatto, 11 agosto 2021, il fiume, a Borgoforte (stazione di monitoraggio) era -0.10 sullo zero idrometrico. Questa settimana, 11 agosto 2022, sempre a Borgoforte era -3.91. Quasi quattro metri in meno. E non è nemmeno il dato peggiore: il 23 luglio, sempre a Borgoforte, il Grande Fiume è arrivato a toccare i -4.46 metri sullo zero idrometrico.
Erano i giorni della siccità estrema: centrali termoelettriche ferme per impossibilità di pescaggio acqua di raffreddamento pompe, acqua centellinata nei campi, ordinanze dei vari comuni per ridurre lo spreco. Oggi le ordinanze anti-spreco sono ancora in vigore, perché sono la risposta allo stato di emergenza idrica, decretato da Regione Lombardia, dal 24 giugno fino al 30 settembre, i fiumi e i laghi sono ancora a livelli molto bassi e le centrali funzionano non ancora a pieno regime: Ostiglia Ep Produzione con un gruppo su tre; Sermide A2A è disponibile con un gruppo su tre, perché due sono fermi per manutenzione programmata.
Però le piogge delle ultime due settimane hanno contribuito a migliorare sensibilmente la situazione. Certo, per rivedere il Po pieno d’acqua, dovrebbe piovere per un mese intero. Però, spiega l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, «per la prima volta nel corso di questa torrida estate 2022, i livelli tornano in linea con quelli minimi mensili storici del periodo.
«La siccità nell’intera pianura Padana resta grave, ma i dati mostrano un sensibile, ma comunque temporaneo miglioramento del contesto generale». Importante - sempre a detta dell’Autorità di bacino - l’innalzamento del livello a Pontelagoscuro, nel Ferrarese che, pur restando al di sotto della quota ideale di 450mc/s, ha consentito un provvidenziale arretramento del cuneo salino caratterizzato dall’intrusione delle acque salmastre nell’area del Delta: da 36-40 chilometri di risalita del mese di luglio si passa oggi a 29-30 km di risalita.
L’Osservatorio dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po, riunito la settimana scorsa, conferma comunque «le misure cautelative negli impieghi della risorsa idrica in modo da sostenere le portate di magra e la presenza di flussi sufficienti lungo tutto il corso del fiume Po fino alla foce». La prossima convocazione dell’Osservatorio sarà mercoledì 24 agosto.