Grazie alla Grande guerra Ernest Shackleton soffiò il Polo Sud alla spedizione allestita a Trieste
foto da Quotidiani locali
TRIESTE. Sono in mostra fino al 16 settembre, alla Sala Veruda di Piazza Piccola 2 a Trieste, i bei dipinti di Paola Folicaldi Suh che ripercorrono le vicende della Spedizione Shackleton al Polo Sud, peraltro immagini molto simili e che richiamano quelle vissute quarant’anni prima dalla Spedizione Polare austro-ungarica del 1872-1874. Pochi sanno, però, che l’impresa di Ernest Shackleton sarebbe dovuta essere una spedizione che si stava allestendo a Trieste, letteralmente “soffiataci” dall’esploratore inglese.
Andiamo per ordine. È nota l’epica gara fra Amundsen e Scott per la conquista del Polo Sud. Meno noto è che vi era un terzo concorrente: il tedesco Wilhelm Filchner, che aveva posto la sua base in una baia del Mare di Weddell, quindi al lato opposto dell’Antartide rispetto agli altri due. L’improvviso distacco di un immenso tratto di banchisa, che rischiava di travolgere la sua nave, l’aveva però costretto a desistere, e a rientrare in patria. Qui fu contattato dal mecenate austriaco Hans von Wilczek, che già aveva finanziato la spedizione polare austro-ungarica del 1872-1874 e, in occasione dell’Anno Polare Internazionale 1882-1883 ideato dal triestino d’adozione Carl Weyprecht, pure la stazione austriaca di Jan Mayen. Hans von Wilczek propose a Filchner l’acquisto della Deutschland, la nave della spedizione tedesca, per tentare di ripetere l’impresa stavolta sotto bandiera austriaca. Scopo di quest’ultima il raggiungimento del Polo Sud e, proseguendo, dei Monti della Regina Maud, oltre i quali vi è il tavolato ghiacciato del Mare di Ross. Di fatto, la prima traversata di quel continente.
Filchner acconsentì e offrì la sua collaborazione nei preparativi, così come fecero pure i veterani dell’Antartide Amundsen e Nordenskjöld. A comandare l’impresa sarebbe stato Felix König, un alpinista di Graz noto per le sue scalate nelle Alpi Carniche e Giulie, già uomo di punta della spedizione Filchner.
Agli inizi del 1914 la Deutschland fu così ormeggiata nel Porto di Trieste, nel cui Registro navale fu iscritta ribattezzandola Österreich, e nella città adriatica si dette l’avvio ai preparativi: scelta dell’equipaggio, carico dei materiali e così via. Ben 50.000 corone furono destinate alla strumentazione scientifica, giacché l’impresa non voleva ridursi a una semplice corsa al Polo Sud. Tutto, a inizio estate, era quasi pronto, quando giunse la notizia che l’inglese Shackleton, a cui bruciava non aver potuto essere lui il conquistatore del Polo Sud, intendeva rifarsi realizzando almeno la prima Transantartica, organizzando una spedizione “fotocopia” di quella triestina: stesse tempistiche, stessa baia dove allestire il campo base. Unica differenza: dalla catena antartica egli sarebbe sceso sul Tavolato di Ross dove una spedizione ausiliaria gli avrebbe allestito dei depositi, fino a raggiungere il mare. Due spedizioni parallele, quindi, in una situazione che aveva dell’assurdo!
König protestò chiedendo all’inglese che almeno ponesse il suo campo base altrove, ma questi fece orecchie da mercante. Intervenne Filchner proponendo a König e a Shackleton di incontrarsi e magari fondere le due spedizioni, ma quest’ultimo rispose che non aveva tempo per discuterne. Filchner, come ultima risorsa, propose allora a König di andare assieme a Londra per mettere Shackleton alle strette, ma… Ai primi di agosto le mobilitazioni generali dettero l’avvio alla Grande guerra. Winston Churchill, allora Primo Lord dell’Ammiragliato, ordinò a Schackleton di partire senza indugi, e così fu fatto. La Österreich, invece, non poté lasciare gli ormeggi, essendo il Mediterraneo presidiato dagli anglo-francesi.
La spedizione Shackleton andò come sappiamo. Mai sapremo, invece, se la spedizione “triestina” avrebbe raggiunto il Polo Sud.