I due negozi alimentari sono chiusi, protestano i residenti di Mirabello

foto da Quotidiani locali

PAVIA. Chiusi per ferie gli unici due negozi di generi alimentari del quartiere Mirabello e i cittadini protestano, parlano di “importanti disservizi”. Una chiusura che pesa soprattutto sui residenti più anziani, costretti a raggiungere il supermercato di via Olevano oppure a percorrere buona parte di questa lunga strada in cerca di un negozio di vicinato.

«Sotto il sole cocente è un’impresa quasi impossibile per chi ha una certa età – dice una signora di 78 anni -. Io abito a Mirabello, prima esisteva un negozio alimentare sul quale si poteva sempre contare, in quanto rimaneva aperto tutto l’anno, ma ha chiuso una decina di anni fa». «Per comprare un panino e un litro di latte sono costretto a percorrere chilometri – si lamenta un uomo di 75 anni -. Non ho l’auto, i miei figli sono in vacanza e non c’è nessuno a cui posso rivolgermi per fare la spesa. Cerco di fare la scorta, ma è chiaro che poi finisce».

A Mirabello si contano due negozi, una panetteria in via Mirabello civico 384, e un alimentare in piazzetta Rampoldi. Entrambi hanno deciso di abbassare le serrande per ferie. Il primo è ormai chiuso da una ventina di giorni e riapre il 22 agosto, il secondo riaprirà invece il 2 settembre. «Ma hanno scelto entrambi lo stesso periodo e questo genera un reale disservizio – sottolineano alcuni cittadini -. Non va poi dimenticato che si tratta di un quartiere abbastanza grande, con parecchi residenti ed è assurdo che non vi sia stata un minimo di organizzazione, in modo da non determinare disagi alle persone più anziane. I bus infatti hanno anche ridotto le corse, come sempre accade nel periodo estivo. È evidente che chi è anziano e senza auto o non può contare sull’aiuto di qualcuno si trovi in difficoltà». «Chiediamo che in futuro venga sempre garantito un servizio minimo – precisa una giovane mamma -. Sarebbe opportuno che i titolari delle due attività si mettessero d’accordo, il loro è anche un ruolo sociale. Non va dimenticato che il negozio di vicinato è un riferimento per una comunità». E c’è chi ricorda che il disagio riguarda anche i residenti del quartiere Scala. Anche qui i residenti devono raggiungere via Olevano.

Stefania Prato