Boom edilizia, in due anni le imprese sono aumentate del 6%

PAVIA. Spinto dai bonus casa, il settore dell'edilizia ha invertito la tendenza che a partire dal 2011 aveva visto una progressiva diminuzione del numero di imprese e addetti. Non è un caso, infatti, che dal 2020 la curva sia tornata a salire: nel confronto tra i primi trimestri di due anni fa e del 2022, in provincia di Pavia le aziende attive sono passate da 2.299 a 2.439 (con un incremento del 6,1%) e gli addetti da 3.038 a 3.251 (+7%, dato fornito da Das Generali). E quanto alle imprese, nel secondo trimestre del 2022 la crescita è proseguita (il dato degli addetti non è disponibile): l’ultima rilevazione parla di 2.475 attive, con un +1,5% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Un altro dato interessante arriva dall’esame della forma giuridica di queste imprese: perché la crescita maggiore, in termini percentuali, si registra tra quelle di capitale (+13,4% rispetto al 2020) - che ormai sono un terzo del totale - molto più che tra quelle individuali (+ 5%) che pure restano la maggioranza.

I bonus

Bisogna aggiungere che le ormai quasi 2.500 imprese sono quelle del settore costruzioni in senso stretto. A queste sia aggiungono quelle specializzate (tra cui le impiantistiche) e di ingegneria civile, che portano il totale a superare quota ottomila. Anche in questo caso con un sensibile aumento rispetto al 2020.

Hanno certamente dato il la alla riscossa al settore il cosiddetto superbonus 110%, legato tra l’altro a un discorso quantomai attuale di riduzione dei consumi energetici (per averne diritto bisognava migliorare almeno di due classi energetiche), e quello al 90% per le facciate - che ha avuto un largo utilizzo, grazie anche alla maggiore semplicità delle pratiche da espletare. Ma c’è incertezza sul futuro di queste agevolazioni (per le facciate lo sconto fiscale si è già ridotto al 60%).

«C’è stata sicuramente una forte spinta al settore, partita da queste agevolazioni, possiamo dire che tutte le imprese ora hanno commesse – dice Renato Perversi, presidente di Confartigianato Pavia – il lavoro è aumentato e i sindacati adesso premono per arrivare a siglare il contratto provinciale, sul quale dovremmo essere in dirittura d’arrivo». Ma sia pure con i buoni numeri di questi due anni, le imprese intravedono rischi: «Lo Stato dovrebbe rendere strutturali queste agevolazioni». Aggiunge il direttore di Confartigianato Pavia, Stefano Bruni: «Con i bonus lo Stato non ci rimette, perché le imprese edili per fare i lavori devono essere in regola e pagare le tasse. Sono misure che servono anche a far emergere il sommerso».

Le risorse del Pnrr

Poi c’è il problema della cessione dei crediti fiscali rimasti alle imprese dopo che molte banche hanno annunciato lo stop alla loro acquisizione (la cifra totale ha già superato le risorse stanziate dal governo).

Altro punto delicato è il Pnrr. «Noi imprese rischiamo di non vedere nulla dei soldi stanziati – dice Perversi – che vanno tutti a comuni ed enti locali. Abbiamo chiesto dei bandi a “chilometro zero” per le aziende del territorio ma a quanto pare non possibile. Le gare di appalto sono aperte a tutte le imprese e c’è il rischio che la parte del leone la facciano quelle più grosse». —