Femminicidio in Istria: «Ora pensiamo alle figlie di Nina»

MEDOLE. Una coppia con una relazione, sì, burrascosa, ma nulla che potesse far pensare ad un epilogo tanto tragico. L’alcol, a detta di molti, potrebbe aver avuto un peso determinante nell’omicidio di Nina Gryshak, la 40enne ucraina che viveva nel Mantovano, uccisa dal compagno trentenne Marcello Passera, mentre erano nella località istriana di Umago.

Nessuno a Medole riesce a capacitarsi di quanto successo, nessuno ha mai visto Marcello come un uomo violento. «Qualche volta beveva un po’ troppe birre - dice di lui un amico - ma non si è mai messo nei guai. Era un ragazzo tranquillo».

Famiglia modesta, gente che ha sempre lavorato tanto e pensato solo ai figli, quella dei Passera, benvoluti da tutti in paese. Il papà, operaio in pensione, guardiacaccia volontario, la mamma bidella e una sorella maggiore, sposata con figli, fuori Medole.

«Nina aveva il suo caratterino - dice di lei un altro amico - una donna forte, che sapeva quello che voleva. La coppia che formava con Marcello era piuttosto burrascosa, mi è capitato di assistere a delle liti tra i due anche in pubblico, forse perché lui era geloso. Ma niente di più di quello che succede tra tante coppie. Io e molti altri qui in paese pensiamo che avessero esagerato con l’alcol. E lui probabilmente non ha capito più niente. Certo, qualunque cosa Nina avesse detto o fatto, nulla giustifica una reazione del genere».

La vita di una donna cancellata, un uomo in carcere e la vita di due famiglie annientata. Ora - ci dice il sindaco di Medole Mauro Morandi, la cosa più importante è pensare alla situazione delle due figlie di Nina, a Valeria, 20 anni e Daria che di anni ne ha solo 11. «Abbiamo già predisposto un percorso con i servizi sociali, dobbiamo pensare al rientro a scuola della piccola. La grande ha trovato un lavoro ma dovrà essere sostenuta». A Castel Goffredo vive il padre delle ragazze, ex marito di Nina con i genitori di lui. La piccola Daria vivrà probabilmente con la sorella maggiore, con l’aiuto del padre, dei nonni e del Comune.

Per quanto riguarda il rientro della salma di Nina e i funerali (la famiglia è cristiano ortodossa) dall’Istria non ci sono ancora notizie. Marcello Passera intanto resta in carcere in attesa di comparire davanti a un giudice.