Ha giocato nella Sacilese il giovane accusato di aver ucciso l’ex compagna a colpi di martello
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foto da Quotidiani locali
È stato arrestato un giovane di 27 anni, Giovanni Padovani, con l’accusa di aver aggredito e ucciso una donna a Bologna, Alessandra Matteuzzi, in via dell'Arcoveggio, nel cortile condominiale.
Secondo quanto riferito dalla Polizia si tratta del compagno, che avrebbe utilizzato anche un martello. La donna, martedì 23 agosto, era riversa a terra e ferita alla testa in stato di incoscienza. Trasportata in ospedale, è morta poco dopo. Sul posto era presente anche il presunto aggressore, arrestato per omicidio aggravato su disposizione della Procura.
Ed è una vecchia conoscenza del calcio dilettantistico pordenonese l’uomo accusato del femminicidio di Bologna. Lui, l’ex compagno della vittima, calciatore ed ex modello, è – come anticipato – Giovanni Padovani, che lei aveva denunciato in luglio per stalking.
Il presunto colpevole dell’omicidio di Alessandra Matteuzzi aveva giocato nella Sacilese nella stagione 2015-’16 e in realtà fu una “meteora”: appena cinque presenze con la maglia biancorossa e zero gol per il difensore della squadra che allora militava in serie D.
Era la “famigerata” annata del presidente piemontese Francesco Baù, che rilevò la società e un anno dopo sparì, lasciando solo le briciole del club. Un’annata da dimenticare, che si concluse con multe alla società e anni di inibizione per il meno amato massimo presidente della storia del sodalizio liventino per strani giri di soldi e giocatori.
Fatti che avevano portato alla sparizione di una delle società più gloriose e storiche del calcio regionale, poi ripartita a fatica dai livelli più bassi delle categorie provinciali.
Giovanni Padovani non lasciò tracce particolari, in quella stagione disgraziata giocò appena tre mesi, perché scontento per il poco utilizzo, decise di andarsene anzitempo.
Del resto quell’anno si alternarono oltre trenta calciatori, come ricorda lo storico della Sacilese calcio, Gianni Ivan, autore del libro “Passione biancorossa – Un secolo di calcio a Sacile”, scritto in occasione del centenario del club. Padovani, marchigiano di Senigallia, era un difensore alle prime armi (oggi ha 26 anni).
«Giovanni – ricorda l’allenatore liventino dell’epoca – aveva un carattere forte, si arrabbiava se non giocava, era giovane ma focoso. Però immaginarlo protagonista di un fatto così sanguinoso mi pare impossibile».