Treviso, chiesa gremita per l’addio all’alpino Venturino Cagnato
Una marea di persone ha salutato sabato mattina, 27 agosto, Venturino Cagnato, nel funerale celebrato a San Liberale. La chiesa gremita, così come il piazzale esterno, hanno testimoniato l’amore e la stima di tante persone: amici, parenti, alpini, volontari dell’Avis, ex allievi calciatori, parrocchiani
TREVISO. Una marea di persone ha salutato sabato mattina, 27 agosto, Venturino Cagnato, nel funerale celebrato a San Liberale. La chiesa gremita, così come il piazzale esterno, hanno testimoniato l’amore e la stima di tante persone: amici, parenti, alpini, volontari dell’Avis, ex allievi calciatori, parrocchiani.
Video: centinaia di penne nere e avisini per l’ultimo saluto
Tutti hanno voluto esserci perché Venturino, cavaliere al merito, artigliere alpino, era soprattutto una persona dal grande cuore, che ha speso la sua vita a servizio degli altri. In primis a piangere la scomparsa prematura c’erano i figli Luca e Davide, i nipoti Francesco e Tommaso, la moglie Anna Paola a cui Maurizio De Biasio, il capogruppo dell’Ana “Città di Treviso”, ha consegnato il cappello con la penna nera e un vasetto di stelle alpine, simbolo dei monti che lui amava tanto.
Cagnato è morto martedì 23 agosto dopo 12 giorni di coma: era stato vittima di un malore dodici giorni prima, appena arrivato in vacanza ad Alleghe. Aveva 76 anni appena compiuti e lascia un grande vuoto: storico socio Avis di cui è stato per molti anni presidente comunale, in veste di capogruppo del "Reginato" era stato fra gli artefici della fusione con il "Salsa" e il "Treviso città" nella creazione del nuovo supergruppo "Città di Treviso".
A salutarlo è giunto anche il sindaco Mario Conte che ha voluto cantare il canto di Bepi De Marzi “Signore delle Cime” con il coro Stella Alpina, insieme al coro parrocchiale e a “Voci del Sile”. Presenti l’assessore Alessandro Manera con il cappello alpino e Giancarlo Gentilini, insieme alla presidente comunale dell'Avis Antonella Torresan.