Scuola, a Treviso sarà un inizio difficile: mancano ancora 1.500 docenti
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Anche stavolta gli istituti trevigiani ripartiranno senza tutti gli insegnanti al loro posto. Situazione particolarmente complicata per i prof di sostegno: 272 caselle da riempire
TREVISO. Avvicinamento complicato al nuovo anno scolastico: nella sola provincia di Treviso si stimano almeno 1.500 cattedre da coprire con supplenti. «Il dato certo è che, come sempre, la scuola trevigiana ripartirà senza tutti gli insegnanti», attacca Salvatore Auci, segretario Snals Treviso. Sebbene le nomine dei supplenti - tramite graduatorie provinciali - scatteranno a breve, è facile supporre che, per le materie scientifiche, non sarà automatico (e immediato) individuare un insegnante per tutte le caselle sguarnite, considerando le note criticità per classi di concorso quali matematica-fisica. Senza scordare le inevitabili difficoltà di programmazione, che comporta un avvio di anno scolastico con così tanti buchi in organico.
POSTI A RUOLO
Il calcolo dei posti vacanti, in attesa dei numeri definitivi, prende forma sulla scia del completamento delle immissioni a ruolo, ossia delle assegnazioni delle cattedre a tempo indeterminato: in origine, a inizio agosto, si contava, in tal senso, un migliaio di posti da riempire. Concluse le fasi dello scorrimento delle graduatorie di merito (di chi aveva partecipato ai concorsi) e della “call veloce” (chiamata riservata a candidati extra provincia e regione), restavano ancora 700 cattedre vuote.
Nei giorni scorsi, è stato portato a compimento l’ultimo step, riguardante il solo sostegno e con i docenti attinti dalla prima fascia delle graduatorie provinciali per i supplenti: in pratica si assicura un anno di formazione, con passaggio, al termine dei 12 mesi, dal determinato all’indeterminato (possibilità consentita dal dl 228 del 2022). E, dopo questa fase, sono stati assegnati altri 192 posti a ruolo, riservati – appunto – al solo sostegno.
Con il risultato che i soli posti a ruolo senza “proprietario” sono rimasti - complessivamente - 500, la metà di quelli assegnabili un mese fa. Cinquecento posti senza titolare che salgono a circa 1.500, includendo le altre caselle sguarnite per cui non era prevista la stipula di un contratto a tempo indeterminato. Ed è bene ricordare come il numero dei contratti a tempo indeterminato sia stabilito ogni anno dal Ministero dell’Istruzione, con successiva ripartizione fra province a cura dell’Ufficio scolastico regionale.
INSEGNANTI DI SOSTEGNO
Si ripresentano, puntuali come una cambiale, le sofferenze nel sostegno. I posti a ruolo rimasti da coprire, solo una settimana fa, risultavano 464. Considerando che le assegnazioni tramite graduatorie provinciali per le supplenze sono state 192, si evidenziano ancora 272 carenze. Posti che andranno coperti con le “canoniche” supplenze. Entrando più nel dettaglio, sono state occupate quattro cattedre all’infanzia sulle otto disponibili, 42 alle primarie su 208 complessivi, 50 alle medie su 95, 96 alle superiori su 153. I docenti immessi nei giorni scorsi dovranno sostenere un anno di formazione, per poi godere del contratto a tempo indeterminato dall’anno scolastico 2023-2024.
GRADUATORIE ED ERRORI
Da qualche giorno è stata pubblicata la versione definitiva delle graduatorie provinciali per supplenti (Gps), ripulite dagli errori determinati dal software ministeriale, problema emerso in tutta Italia tre settimane fa. Le graduatorie, con oltre 20 mila candidature da tutta Italia, sono state rinnovate quest’estate, mentre le precedenti risalivano a due anni fa.
A breve l’Ufficio scolastico provinciale effettuerà le nomine tramite piattaforma web, scorrendo le “griglie” delle varie classi di concorso: la preoccupazione di diversi presidi, sulla scorta di quanto verificatosi negli anni passati, coincide con le probabili difficoltà nel reperire docenti nelle materie tecnico-scientifiche, storicamente più carenti.
Il rischio è che alcuni istituti debbano ripartire con orario ridotto, anche se c’è una novità che potrebbe accorciare i tempi: in caso di rinuncia (e tante furono le rinunce gli anni scorsi), un supplente non potrà più occupare cattedre per l’intero anno scolastico. Archiviata la fase delle Gps, i docenti con contratto a termine (fino a giugno 2023) vengono pescati infatti dalle graduatorie d’istituto o dalle Mad (la messa a disposizione presentata dal singolo docente a inizio anno scolastico).