Olio, riso e pasta sono un lusso, aumenti a doppia cifra: il carrello della spesa è sempre più caro
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La classifica dell’Unione nazionale consumatori: al vertice voli aerei ed energia. Tra gli alimentari record anche per burro, margarina e farina
UDINE. La morsa del carovita soffoca ogni giorno di più i consumatori. L’autunno si sta avvicinando e si confermano, purtroppo, tutte le previsioni peggiori fatte negli scorsi mesi. L’inflazione segna nuovi primati (+8,4%, mai così alta dal 1985, un’epoca lontanissima), il prezzo del gas costa 10 volte tanto rispetto al 2021, così come l’energia elettrica. E tutte queste fiammate dei prezzi si sono ormai riversate sui beni alimentari e di prima necessità.
Non meglio va a imprese energivore – costrette a fermare o rallentare la produzione – ed esercizi pubblici, che spengono le luci in anticipo e mettono le maxi bollette in vetrina. L’ultima statistica, che fotografa esattamente la situazione, è dell’Unione nazionale consumatori che ha fatto la classifica dei rincari.
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Voli, energia e olio
Per la top 30 relativa a tutto il paniere, vincono questa non esaltante graduatoria i voli internazionali “decollati” del 128,1% su agosto 2021, al secondo posto l’energia elettrica (mercato libero e tutelato) che più che raddoppiata in un anno con +102,9%, dove ancora una volta il mercato libero va molto peggio del tutelato con +135,9%, equivalente a una stangata aggiuntiva annua per una famiglia media pari a 858 euro contro un aggravio medio, tra libero e tutelato, pari a 650 euro.
Medaglia di bronzo all’olio diverso da quello di oliva (+62,8), che vince per gli alimentari e si traduce in un rincaro di 15 euro e 30 cent. E ancora il gas naturale e gas di città con +62,5% che corrisponde a una maggior spesa annua pari a 362 euro. Seguono il gasolio per riscaldamento (+43,6%), Gpl e metano (+40,1%), al settimo posto il burro (+33,5%, pari a 9,37 euro) e medaglia d’argento tra gli alimentari.
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Poi supporti con registrazioni di suoni, immagini e video (+27,8%), la margarina che con +23,6% si colloca sul gradino più basso del podio per il cibo. Chiude la top ten la margarina (+22,9%, +9 euro e 29 cent), quarta tra gli alimentari. All’11esimo posto il riso (+22,4%), poi il cibo simbolo del made in Italy, la pasta (fresca, secca e preparati di pasta), in sesta posizione per il cibo con +21,7% e un aggravio a famiglia pari a 30 euro e 47 centesimi.
Si segnalano poi il latte conservato (+19%), il gasolio per mezzi di trasporto (+18,2%), i gelati (+18,1%), alberghi, motel, pensioni e simili che con +15,7% rispetto alla scorsa estate.
Consumatori attivi: rientro salato
«Il rientro dalle ferie purtroppo sarà molto salato». Lo dice da tempo, ora non può che constatarlo: la presidente dell’associazione Consumatori attivi, l’avvocato udinese Barbara Puschiasis, non è sorpresa dalla piega che stanno prendendo gli eventi relativi al carovita. «La stangata d’autunno - aggiunge - si farà sentire più che mai a causa del caro energia, dell’emergenza idrica, della crisi delle materie prime, del caro carburanti, del conflitto Russia-Ucraina e di altri fattori.
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Viene stimato dunque che ciascuna famiglia italiana si troverà a dover sopportare rincari per 700 euro circa con riferimento al solo autunno. L’aumento dei prezzi per settore segna intanto questi rincari per il solo mese di agosto 2022, ovviamente destinati ad aumentare ancora: +10,6% per l’alimentare, +31,5 abitazione, acqua, elettricità e combustibili, +6,5% per le strutture ricettive, +1,7% per abbigliamento e calzature, +5,9% per la casa, +10,3% per i trasporti.
Per settembre è previsto un +0,50% dell’Euribor (se la decisione sarà confermata dalla Bce) (+42 euro al mese su rate da 500 euro di mutuo) e un +7% per la scuola. Il 5 ottobre, inoltre, scadrà il taglio delle accise sui carburanti che, se non rinnovato, porterà a un immediato rialzo dei listini, con benzina e gasolio che si attesterebbero ben sopra i 2 euro al litro.
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Da un anno e mezzo Consumatori attivi denuncia la situazione, ma da un anno e mezzo vengono adottati solo palliativi da chi ci amministra. Bonus spot che sono stati capaci di fare da effetto placebo sui cittadini, senza però risolvere situazioni che oggi assumono contorni gravissimi mettendo in pericolo la sopravvivenza di imprese e famiglie».