Trieste, gli eletti del Comune verso le politiche: un rebus il futuro di Matteoni e Savino

Le esponenti di giunta potrebbero entrambe tenere gli incarichi ma in aula si guarda già al traguardo delle regionali nel 2023

TRIESTE Le politiche sono imminenti, cambierà la giunta? Tra gli assessori, Nicole Matteoni e Sandra Savino correranno al Senato e alla Camera per Fratelli d’Italia e Forza Italia e in teoria potrebbero quindi lasciare l’incarico a palazzo. Lo faranno? Nel centrodestra un po’ di fermento c’è. Se ne parla nell’aula del Consiglio comunale, a margine delle commissioni, se ne parla in piazza Unità davanti a un caffè. Si tratta, prima di tutto, delle prove generali per la battaglia regionale la prossima primavera. In Consiglio comunale, invece, si svolge la corsa solitaria del consigliere 3V Marco Bertali.

Al netto della scaramanzia, i sondaggi di Fratelli d’Italia portano a dare per probabile la riuscita della corsa dell’assessore all’Istruzione Nicole Matteoni. Una volta parlamentare, dismetterà i suoi ruoli in giunta e Consiglio? L’esponente meloniana ha già chiarito la sua posizione in merito: «Non facciamo riflessioni interne sul tema ora perché ci concentriamo sulla campagna elettorale. Se ne parla dopo il 25 di settembre».

Premesso che le indennità non sono cumulative, non è detto che Matteoni lasci. La collega Savino, deputata-assessore, sta già facendo le due cose in simultanea, e non risultano incompatibilità nemmeno con il ruolo di consigliere comunale: dovesse rinunciarvi, entrerebbe in aula la prima dei non eletti Giulia Demarchi (vicina a Fabio Scoccimarro, appena colpito da mancata candidatura), mentre per l’assessorato il segretario FdI Claudio Giacomelli dovrebbe individuare una donna che possa sostituirla (al momento le meloniane in Comune sono Matteoni, Elisa Lodi e Caterina De Gavardo).

Che ne sarà invece di Sandra Savino? Un suo ritorno in parlamento non è da escludere, ma è soggetto al volatile “effetto flipper” che scombina i resti con il Rosatellum, la presente legge elettorale. Storicamente Forza Italia si fa valere in Friuli Venezia Giulia, con dei buoni risultati, ma paga le dimensioni ridotte della Regione. In ogni caso, anche dopo le elezioni Savino potrebbe mantenere l’incarico né più né meno come fa ora, lasciando quindi poco spazio per consiglieri successori: il suo incarico di coordinatrice regionale forzista rende piuttosto probabile che Savino preferisco continuare a stare sul territorio, almeno fino alle regionali. Diverso sarebbe il discorso nel caso di un sottosegretariato, ipotesi al momento remota.

In Consiglio comunale, invece, troviamo in lizza per il Senato soltanto il consigliere del Movimento 3V Marco Bertali. Correrà nelle fila di Vita, una coalizione di forze no green pass fondata dall’ex parlamentare pentastellata Sara Cunial. Lo psichiatra consigliere correrà per il Senato, “in tandem”, con il collega che sostituisce in aula: il consigliere sospeso Ugo Rossi, candidato alla Camera. «Siamo molto attivi – racconta Bertali –, abbiamo fatto le conferenze stampa in tutti e quattro i capoluoghi e ora andremo nei paesi, sull’onda della raccolta delle firme». Un’esperienza che, spiega Bertali fra una presenza per Wartsila e un giro in Friuli, è stata «un trionfo»: «Abbiamo raccolto tre volte le firme necessarie. Ora la nostra battaglia è doppia: contro i partiti di sistema e di regime e contro l’astensionismo, anche strutturato».

Vada come vada, l’appuntamento segnato sull’agenda di tutto è quello delle regionali dell’anno venturo. Lì le segreterie dovranno trovare la quadra tra le ambizioni di chi vuole piazza Oberdan, e poi di chi vuole occupare gli incarichi da questi lasciati liberi. Tra i papabili candidati in giunta troviamo senz’altro la meloniana Elisa Lodi (che ha buone probabilità di entrare in Consiglio regionale), ma anche il forzista Michele Lobianco. È probabile che corra il dipiazzista Carlo Grilli, non è da escludere che lo faccia il leghista Everest Bertoli. Un rimpasto a quel punto sarà inevitabile