Covid, oggi le prime dosi del vaccino bivalente e tra un mese arriverà il siero aggiornato
PAVIA. La somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati contro Omicron 1 è cominciata: 20mila le dosi di Pfizer disponibili al San Matteo, più di 40mila quelle in provincia. Serviranno per le quarte dosi agli over 60 (che in certi casi hanno posticipato il secondo richiamo aspettando di vaccini aggiornati) e per le terze dosi a tutti gli over 12, se ancora non l’hanno fatta. Intanto l’agenzia europea del farmaco (Ema) dà il via libera anche ai preparati contro le varianti Omicron 4 e 5: è probabile che arrivino entro il prossimo mese. Secondo gli esperti, l’approvazione non deve giustificare altre attese: «Se avessi la possibilità di vaccinarmi domani, lo farei senza aspettare altri vaccini che non sono ancora disponibili», afferma Giovanni Maga, 57 anni, direttore dell’istituto di Virologia molecolare del Cnr di Pavia.
Non aspettare
Sono più 3mila gli over 60 lombardi che da lunedì (giorno di apertura delle prenotazioni per il nuovo vaccino) hanno seguito il consiglio del virologo: trend in crescita rispetto alla settimana precedente, quando i “bivalenti” (cioè quelli contro Omicron 1 e il ceppo originario di Wuhan) non erano disponibili. «Chi rientra nella platea dei vaccinabili – aggiunge Maga – dovrebbe proteggersi subito, utilizzando in tranquillità il vaccino aggiornato già disponibile». I motivi sarebbero almeno due: «Il primo è che i vaccini contro Omicron 4 e 5 non arriveranno subito. Andiamo incontro all’inverno e non c’è motivo di aspettare: dobbiamo evitare che i contagiati sviluppino la malattia grave, e questi vaccini (come i precedenti) sono studiati per questo. Ci aiuteranno a gestire meglio la presenza del virus, con meno gente a casa in malattia, e costi sociali più contenuti». La seconda è legata alla protezione offerta dalle dosi già disponibili oggi, valida a sufficienza per proteggere dalle varianti del virus prevalenti al momento: «I vaccini contro Omicron 4 e 5 non sembrano avere un vantaggio così significativo da motivare il posticipo della vaccinazione, perché non si tratta di varianti del virus così diverse da Omicron 1. Chi deve fare il richiamo dovrebbe cogliere adesso l’opportunità data». I vaccini che arriveranno in seguito potrebbero tornare utili per un’eventuale estensione della quarta dose a tutta la popolazione, al momento offerta ai fragili e agli over 60 con e senza patologie, «Cosa che auspico – aggiunge Maga – la strategia potrebbe essere analoga a quella del vaccino antinfluenzale: è raccomandato per alcune categorie di persone più a rischio, senza però escludere tutte le altre».
«Mi auguro che, una volta messe in sicurezza le categorie più a rischio, si possa offrire la vaccinazione a tutti quelli che desiderano farla. I nuovi vaccini sono strumenti in più per gestire il virus». (G. Maga)
«Dosi sufficienti»
Regione spiega che le dosi «sono sufficienti per coprire le attuali necessità», e«per evitare code e problemi di gestione, si raccomanda di non presentarsi nei centri vaccinali senza prenotazione». Nelle prossime settimane, inoltre, il nuovo vaccino aggiornato sarà disponibile anche nelle farmacie che aderiscono alla campagna sul territorio lombardo. —
- Effetto varianti
I vaccini bivalenti (studiati per proteggere dalle varianti Omicron 1 e il ceppo “originario” del coronavirus) hanno dimostrato una protezione maggiore rispetto ai preparati somministrati finora, sia nei confronti della variante Omicron BA.1 che delle varianti al momento prevalenti BA.4 e BA.5.
- Terze e quarte dosi
La vaccinazione con la quarta dose “bivalente” è raccomandata in via prioritaria agli over 60, alle donne in gravidanza, agli operatori sanitari, ospiti delle Rsa e pazienti fragili con più di 12 anni. La somministrazione coi preparati aggiornati è inoltre consigliata a tutti gli over 12 anni ancora in attesa di ricevere la terza dose.
- I tempi da rispettare
Come i farmaci utilizzati finora, il vaccino “bivalente” può essere richiesto a distanza di 4 mesi (120 giorni) dalla terza dose. Secondo le indicazioni regionali, i guariti dal Covid dovranno rispettare o stesso lasso di tempo prima di richiedere la dose ulteriore.