Ragazzi fuggiti dalla miseria e dalla guerra: a Mantova la scuola c’è anche per loro
MANTOVA. Sono arrivati da soli dalle zone più povere del mondo, spesso da aree dove sono in corso conflitti militari o civili. Ragazzi che sono fuggiti da una realtà senza futuro, senza genitori, perché non c’erano concrete possibilità per tentare la fortuna all’estero insieme. Ora sono qui, adolescenti che come i loro coetanei , hanno iniziato l’anno scolastico. In questo caso, tuttavia, il loro primo giorno di scuola è stato in una classe formata al Cpia, la scuola per adulti di piazza Polveriera, con un programma di studio specifico per ragazzi come loro.
«Gli studenti sono sedici, alcuni arrivati in Italia da poche settimane, di provenienza diverse (Africa continentale, Africa mediterranea, Balcani, Asia continentale) – spiega il dirigente del Cpia, Massimo Pantiglioni – il percorso umano e personale di questi ragazzi, la condizione di minori privi della famiglia e la loro accoglienza nella comunità cittadina hanno trovato un supporto nell’inserimento scolastico nel sistema formativo».
Il Cpia (sta per Centro provinciale istruzione adulti ed è equiparato sotto il profilo burocratico, agli istituti comprensivi) è una scuola che conta nel Mantovano su 11 sedi sparse per la provincia (la segreteria e la dirigenza sono dislocate in alcuni piccoli uffici a Lunetta) e un numero di iscritti che in media si attesta tra i 2mila e i 2.500 adulti. L’organico è formato da (solo) 36 insegnanti.
È quella che un tempo veniva chiamata “scuola serale”. Oggi ha un ruolo molto più ampio e corsi di diverso tipo. «Lo scorso anno abbiamo avuto 120 corsi » precisa il dirigente scolastico. Le attività del Cpia iniziano ufficialmente nei primi giorni di ottobre: in questo periodo sono in corso i colloqui e i test d'ingresso per i nuovi iscritti.
Certo, la quota principale è rappresentata da corsi di alfabetizzazione e di perfezionamento della lingua italiana a per stranieri. Stiamo parlando di lavoratori che hanno la necessità di imparare bene la lingua e la cultura per inserirsi nel miglior modo nella nostra comunità nazionale. Quest’anno è partito questo progetto per minori stranieri non accompagnati che rischiano di finire su cattive strade, vittime di personaggi senza scrupoli. Racconta il preside Pantiglioni: «La classe è stata formata grazie a un finanziamento dedicato all’interno di un progetto congiunto tra Ministero dell’Istruzione e fondo europeo Fami (Fondo asilo migrazione integrazione) dedicato all’alfabetizzazione linguistica e all’inserimento scolastico di minori. I ragazzi sono stati accolti a scuola e hanno iniziato il loro percorso didattico».
Si tratta di minori arrivati sul territorio italiano senza la famiglia d’origine, ospiti di una struttura di accoglienza del Comune e seguiti a tutori legali e operatori specializzati. «Gli studenti – informa Pantiglioni – seguiranno un breve corso intensivo di circa 90 ore dedicato a una prima alfabetizzazione linguistica per la conoscenza della lingua italiana, a una formazione di base di tipo digitale e scientifico e a un ultimo modulo dedicato alle competenze di cittadinanza. Alla conclusione del percorso gli studenti saranno inseriti nei corsi “istituzionali” del Cpia».
Il corso si svolge nella sede di piazza Polveriera (Anconetta) dove il Cpia è ospite (alcune classi al secondo piano) dell’istituto superiore Mantegna (che da gennaio si trasferirà nella nuova sede in costruzione nell’area dell’ex ceramica).