Dal Cin:«L’Udinese sarà la rivelazione del campionato, non mi sorprenderei se battesse anche l’Inter»
«L’Udinese può essere la sorpresa della stagione e non mi sorprenderei se domenica riuscisse a battere l’Inter». Franco Dal Cin, ex ds bianconero a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, domenica era a Reggio Emilia, invitato dal ds del Sassuolo Carnevali: «Ci farebbe piacere averla come ospite nel suo stadio in occasione della gara con la squadra della sua città», il messaggio del dirigente neroverde. Dal Cin ha detto sì e ha assistito dal vivo al successo friulano.
Dal Cin, l’Udinese è riuscita a strappare altri tre punti al Mapei Stadium. Che partita ha visto?
«Nell’intervallo a un amico di Udine che mi chiedeva se l’Udinese sarebbe riuscita a pareggiare gli ho detto: “Tranquillo, si vince facile”».
Beh, facile non è stata, visto che il gol del 2-1 è arrivato al primo minuto di recupero.
«Però era nell’aria. Nel primo tempo la sfida è stata equilibrata, il Sassuolo ha segnato un gol sfruttando un errore dell’Udinese che a sua volta è rimasta in superiorità numerica per un altro evidente sbaglio».
Com’è stato vivere la partita a fianco dei dirigenti di casa?
«All’inizio erano preoccupati, un po’ perché gli mancavano tre-quattro giocatori, un po’ perché erano rimasti impressionati dal successo dell’Udinese sulla Roma. Nel primo tempo entrambe le squadre sono rimaste prudenti anche se a livello di intraprendenza i bianconeri hanno fatto qualcosa di più. Poi in superiorità numerica si è giocato in una sola metà campo».
Differenze tra le due squadre?
«È vero che al Sassuolo mancavano tre-quattro giocatori, ma l’organico dell’Udinese è più completo e di qualità. La rosa è ampia, specialmente in mezzo al campo: con la Roma si sono alternate le quattro mezzali e il livello è rimasto altissimo, anche a Reggio Emilia i cambi hanno inciso sul risultato finale».
Cosa l’ha colpita della squadra di Sottil in questo avvio di stagione?
«Il mix di forza fisica e tecnica. E poi adesso il gruppo mi sembra molto sicuro di sè, i risultati hanno portato fiducia e autostima e lo si è visto anche domenica quando, pur dovendo attendere un po’ per sfondare, sono stati molto costanti nella loro azione».
Sembrava impensabile vedere l’Udinese seconda in classifica dopo sei gare. Secondo lei dove possono arrivare Pereyra e compagni?
«Io dico che l’Udinese può essere la sorpresa della stagione. In questo momento non c’è una squadra capace di dominare sulle altre, anzi. A inizio anno si era detto che la forbisce tra le prime otto e le altre si era allargata. Io dico che c’è un grande equilibrio tra le prime dieci e tra queste c’è anche l’Udinese assieme al Torino. Al momento in ritardo c’è la Fiorentina».
Beto ha una media realizzativa straordinaria.
«Quando parte è inarrestabile, se non gioca dall’inizio è perché, immagino, non sia ancora al top. Sono convinto che arriverà a segnare 20 gol».
È lui il giocatore che le piace di più?
«No, a me cattura l’occhio Deulofeu, un calciatore che potrebbe stare in qualsiasi squadra, però il bello è che all’Udinese ce ne sono tanti: Pereyra è un mix notevole di qualità e quantità e Udogie è un giocatore completo che in poco tempo diventerà il terzino della Nazionale italiana».
Capitolo allenatore. Un giudizio su Sottil?
«Non lo conosco, ma se la squadra ha già una sua precisa identità significa che ci sono dei meriti da parte del tecnico. Ha fatto la gavetta e ora è nel posto giusto per fare il salto di qualità».
Dal Cin, domenica al Friuli arriva l’Inter.
«Una vittoria dell’Udinese non mi sorprenderebbe. L’Inter ieri sera ha giocato in Champions League facendo comunque un po’ di fatica, mentre a Udine si stanno allenando e concentrando esclusivamente su quella gara».